Arena Milano Est, "Stasera... che sera" con i Matia Bazar

L'ultima formazione della band guidata dal veterano Fabio Perversi: il sogno? Andare a Sanremo

Matia Bazar

Matia Bazar

Milano, 12 settembre 2020 -  «Radiomatia» continua a trasmettere. Da 45 anni. Se chiedi a Fabio Perversi, attuale custode del glorioso marchio, a quale reincarnazione è arrivata l’epopea di “Stasera… che sera!” esita un attimo. Difficile fargliene un torto, perché tra debutti, abbandoni e ritorni, sono almeno una quindicina i cantanti e musicisti che hanno ruotato attorno al sacro repertorio della band. Domani sera i Matia Bazar sono di scena all’Arena Milano Est nell’ultimissima formazione, figlia della promessa fatta a suo tempo da Perversi a due anime storiche della band come Piero Cassano e lo scomparso Giancarlo Golzi di proseguire il cammino. "Penso che 22 anni di militanza nei Matia mi diano la patente necessaria per raccoglierne l’eredità", spiega il tastierista e violinista milanese. "Anche se Cassano da un lato mi sprona ad andare avanti e dall’altro dice che sono un pazzo perché lui una responsabilità del genere non se la sarebbe mai accollata".

Forse ha ragione, perché il compito è gravoso. "Più in Italia che fuori. Nel 2019 abbiamo suonato in Sudamerica, e a marzo saremmo dovuti tornare in Australia, per poi proseguire il cammino in Canada, America Latina e Russia. All’estero, infatti, i Matia rimangono i Matia mentre da noi c’è un po’ più di freddezza. Ma forse è giusto così, perché tutti i cambiamenti hanno bisogno di un certo assestamento, Anche se il gruppo, quanto a modifiche, è da guinness dei primati. Basta pensare alla cantante; prima c’è stata Antonella Ruggero, poi sono arrivate Laura Valente, Silvia Mezzanotte, Roberta Faccani, ancora la Mezzanotte ed ora è il momento di Luna Dragonieri".

A proposito, le figure femminili in formazione sono passate da una a tre. "La scelta di Paola Zadra al basso e Fiamma Cardani alla batteria l’ho fatta in segno di grandissimo rispetto nei confronti di due grandi assenti come Aldo Stellita e Giancarlo Golzi, perché affidare i loro strumenti a musicisti uomini avrebbe significato in qualche modo creare confronti che non volevo".

Canzoni nuove ce ne sono? "Sì, per il 45° avevamo pure un progetto discografico. Ma a questo punto uscirà l’anno prossimo, sperando magari in un ritorno a Sanremo".

Potendo avvicinare il pezzo che proporrete ad Amadeus ad una hit del passato, quale sceglierebbe? "Forse “Ti sento”, per la costruzione melodica con poche armonie ma grande sostanza".

Hit parade internazionale dei Matia Bazar. "Dipende dai paesi. In Sudamerica, ad esempio, va fortissimo un pezzo come “Tu semplicità”. Tenendo conto dei vari mercati, però, metterei al primo posto “Vacanze romane”, al secondo “Ti sento”, mentre il terzo se lo giocano “Cavallo bianco” e “C’è tutto un mondo intorno”".

E se per i 45 anni… "La interrompo subito, dicendo che quello di riunire per l’anniversario i musicisti che hanno fatto la storia della band è il mio sogno più grande". Orgoglio Matia.  

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