Lorenzo Fragola presenta "Bengala": riparto da qui

La vittoria a X Factor, Sanremo, la fama. Poi lo stop e ora la svolta

Lorenzo Fragola: il cantautore catanese  trapiantato a Milano presenta il nuovo disco dal titolo “Bengala”  oggi alle 17.30  al Mondadori Megastore  (di piazza Duomo)

Lorenzo Fragola: il cantautore catanese trapiantato a Milano presenta il nuovo disco dal titolo “Bengala” oggi alle 17.30 al Mondadori Megastore (di piazza Duomo)

Milano, 27 aprile 2018 - Colpito e affondato. «Ad un certo punto non mi sono più riconosciuto nel vincitore di X-Factor e ho deciso di cambiare». La sua “battaglia navale” Lorenzo Fragola l’ha iniziata un paio di anni fa, accantonando il mini-divo della tv dai tratti delicati e lo sguardo sognante per liberare la voce lo graffiava dentro. «Non c’era più dialogo tra la persona e il personaggio», ammette. «La televisione crea delle storie, ma la difficoltà alla quale non ero stato preparato è che quelle storie vanno avanti, evolvono, cambiano e può mancare il modo di poterle raccontare». Evocativi, al proposito, i sacchi da boxe appesi alle mura scrostate dell’ex palestra in cui si trova la sede di Arci Bellezza scelta per questo varo. La vittoria dell’ottava edizione del talent di Sky, un Sanremo da dimenticare (decimo con “Siamo uguali”), un disco sbagliato, “1995”, e un altro fuori bersaglio, “Zero gravity”, hanno trasformato in poco più di un anno il cocchio in zucca. «Dopo “Zero gravity” sono andato in crisi, così ho bloccato la promozione, il tour e i social; avevo bisogno di tornare a fare musica di cui andare fiero». L’album del riscatto s’intitola “Bengala”, esce oggi, e il cantautore catanese trapiantato a Milano lo presenta alle 17.30 al Mondadori Megastore di piazza Duomo, per poi proseguire il suo cammino a caccia di selfie domani all’Oriocenter di Orio al Serio (stesso orario) e, il 20 maggio, tra gli scaffali di Varese Dischi a Varese (alle 15.30). «Il bengala sprigiona un chiarore che illumina il cammino, ma è anche una luce di segnalazione, per dire: io sono qui».

Lorenzo ricomincia da zero, confidando forse nella memoria corta del pubblico per mondarsi l’anima dagli sbagli del passato compreso quel “L’esercito del selfie” Takagi & Ketra di cui è stato “complice” assieme ad Arisa la scorsa estate. «Ho sempre invidiato chi è riuscito a costruirsi un suo percorso senza passare dalla tv, muovendosi libero perché senza nulla da perdere: io sto cercando di seguire quelle orme» dice, anticipando però di aver già girato uno speciale per SkyUno. «Nelle dieci canzoni di “Bengala” ci sono le conquiste seguite alla crisi esistenziale del disco precedente, ma anche le consapevolezze, i limiti, le fragilità, di una persona che non vuol più scendere a compromessi con se stessa». Una gavetta fuori tempo massimo, la sua. Per accumulare quell’esperienza che l’esplosione di notorietà gli aveva precluso. «Non avrei mai pensato di diventare mainstream e invece, sono bastati pochi mesi perché accadesse», giura. «Mi sono ritrovato senza un mio linguaggio, senza un metodo, senza tutto quello che in genere precede la notorietà. La televisione crea personaggi, ma poi il difficile arriva nel raccontare come questi personaggi cambiano col tempo». Un produttore di profilo avrebbe potuto dargli una bella mano, ma lui a 22 anni (anzi, 23 proprio ieri) ha preferito fare di testa sua chiamando in cabina di regia amici come Nardelli, Mace, Cogliati. «Tutti imbarcati lungo la strada» ammette con orgoglio. Auguri.

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