Lombardia diva del cinema: in un anno 250 produzioni

Dalla Milano dei grattacieli, testimone della stretta di mano fra Massimo Boldi e Christian De Sica, “Amici come prima”, alla Cernobbio di “The Burnt Orange Heresy”

Massimo Boldi e Cristian De Sica

Massimo Boldi e Cristian De Sica

Milano, 14 gennaio 2019 - Dalla Milano dei grattacieli, testimone della stretta di mano fra Massimo Boldi e Christian De Sica, “Amici come prima”, alla Cernobbio di “The Burnt Orange Heresy”, che sfoglia il romanzo di Charles Willeford con Giuseppe Capotondi alla regia, passando dalla Val Codera con “Aquile randagie”. La Lombardia val bene un ciak. “Succede” al Moregallo e a Valmadrera (opera prima di Francesca Mazzoleni), “Nome di Donna” di Marco Tullio Giordana ha visto Cristiana Capotondi sul set di Milano, Brescia e Torre d’Isola mentre Adam Sandler e Jennifer Aniston giravano fra Milano e le sponde del Lario per Murder Mistery. Sono state 250 le produzioni assistite nell’ultimo anno dalla Lombardia Film Commission, che cambia guida, affidando il timone a Pino Farinotti, critico e scrittore, titolare de “Il Farinotti”, il primo dizionario di tutti i film. Docente di letteratura e cinema, ha firmato bestseller tradotti in più lingue e vinto alcuni dei più importanti premi letterari. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2003 lo ha nominato “Benemerito della cultura”. Profondo intenditore di Milano, ha dato vita ai “Giants in Milan”.

«Stiamo studiando una piattaforma che deve essere forte e attrattiva per le produzioni - sottolinea il nuovo presidente -. È legittimo dire che la Lombardia è la più grande regione d’Italia e uno degli scenari più importanti culturalmente ed economicamente d’Europa, seconda a nessuno, con identità che la pongono sullo stesso piano, magari più in alto di altri “motori d’Europa”, come la Baviera o la Rhône-Alpes, oppure la Catalogna, ma ha una film commission con risorse non all’altezza della sua importanza. Anche il film tratto da un mio libro “7 km da Gerusalemme”, tutto milanese, venne girato a Torino qualche anno fa. L’assessore alla Cultura Galli ha assicurato che provvederà... concretamente». Nel frattempo però si lavora su un input dello stesso assessore, sull’idea di una fiction che racconti la Lombardia, magari con l’efficacia, e il risultato per la Sicilia, del “Montalbano” di Camilleri. «C’è già una base di sceneggiatura - spiega Farinotti –. Gli scenari? Milano naturalmente e poi le montagne lombarde, il lago di Garda, quello manzoniano di Lecco, e tanta Lombardia». Altra novità: un alleato in commissione: «Francesco Alberoni, che come consulente culturale sta portando idee magnifiche - continua il presidente - fra queste la produzione di giovani film-maker europei che vengano a girare a Milano seguendo i soggetti di giovani sceneggiatori italiani. Una bella combinazione e Milano ha tante possibilità in questo senso».

Il 2019 sarà l’anno di Leonardo? Anche la Film Commission è pronta a celebrare il suo cinquecentenario: «Sarà presentato il lavoro di Massimiliano Finazzer Flory e ci sarà anche un Giants in Milan su Leonardo». Il cortometraggio “Being Leonardo da Vinci” del regista e attore Finazzer Flory - supportato da Bnp Paribas e realizzato in collaborazione con Rai Cinema è stato presentato in prima assoluta nell’auditorium della Morgan Library & Museum di New York. Presto arriverà il lungo.

Se il 2018 ha visto il ritorno di Bollywood, anche il 2019 non sarà da meno: sono già in calendario diversi film mentre continua il lavoro di mappatura del territorio, con nuovi protocolli d’intesa con le città lombarde, per rendere il territorio accogliente e a misura di cinema. «Il 2018 si è chiuso con il primo tavolo tecnico ufficiale che vede al fianco del Mibact le regioni e le film commission, e naturalmente c’è anche la nostra fondazione – sottolinea Michaela Guenzi, responsabile della Fondazione –. Crediamo che questi incontri possano portare la nostra regione a una consapevolezza maggiore per dare così al nostro territorio una nuova maturità e la visibilità che merita».

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