Leo Pari e il suo nuovo album: vi racconto le mie Stelle Forever

Cantautore, producer, autore: il musicista è tra i più eclettici e interessanti della scena “Itpop”

Leo Pari

Leo Pari

Milano, 17 gennaio 2021 - Le stelle sono la poesia del cielo e Leo Pari alza lo sguardo scorgendoci un profilo di donna. L’idea di un concept-album sull’universo femminile come quello "Stelle forever" appena dato alle stampe attinge da questa visione. "Le donne sono infinite, diverse una dall’altra, proprio come le stelle; attraggono i poeti, guidano i navigatori, ispirano i musicisti e poi… sono meravigliose" spiega Leo-Leonardo, 42 anni, arrivato alla sua ottava prova in studio. L’album s’è fatto attendere, preannunciato da ben cinque singoli: «Forever», «Lucchetti», «Matrioska», «Dobermann» e quel «Le donne sono come le stelle» uscito ormai sette mesi fa. "Era tutto previsto. Anche se inizialmente s’era pensato di pubblicare tutto ad ottobre. Penso, tuttavia, che questo sia un ottimo momento per tornare sul mercato; con la pandemia, infatti, le ore scorrono lente e nuove canzoni, oltre a portare un po’ di piacere, incontrano molto ascolto". Ma un disco registrato prima del “lockdown” non rischia di trovarsi un po’ fuori sintonia col sentire dei tempi? "Non direi. L’album mantiene la sua efficacia e la sua urgenza. E poi un brano come ‘Vicino vicino’ sembra scritto proprio in un momento di grande distanza". «Un’altra canzone s’intitola Milano addio». "Negli ultimi tre anni Milano è diventata un po’ la mia seconda casa, tant’è che pure il disco l’ho registrato alle porte della città. Il pezzo racconta dei rapporti a distanza; di un’alta velocità che, sulla spinta dei sentimenti, a volte ti porta un po’ più lontano della Stazione Centrale". In un pezzo di qualche tempo fa diceva che Roma è una droga e Milano una moda. "Per noi romani Milano rimane una tentazione, una sorpresa, un’evasione, una finestra aperta su altri mondi". Quando s’è sparsa la voce che avrebbe sostituito di Tommaso Paradiso nei Thegiornalisti ha creduto, anche solo per un attimo, che la storia avrebbe potuto proseguire? "Assolutamente no. Forse sono stati altri a crederci un po’ troppo. La notizia mi scioccò; in concerto ho suonato le tastiere con la band di Paradiso per tre anni, ma da questo ad ipotizzare una sostituzione ce ne passa. Anche se poi mi sono reso conto che la voce era alimentata da chi sperava che la storia, come i bei sogni, potesse non finire mai". Sta scrivendo pezzi per Galeffi e per Malika Ayane, con chi altro le piacerebbe collaborare? "C’è un gruppo padovano, molto indie e molto alternative, che mi piacerebbe prima o poi frequentare. Si chiamano Post Nebbia".  

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