Irene Grandi: "Crediamo in noi stessi e nel futuro"

La cantante torna in radio con il nuovo singolo “Devi volerti bene“ scelto, confessa, pensando al lockdown

Irene Grandi

Irene Grandi

Milano, 19 giugno 2020 - "Ohi ohi che ansia, proprio oggi avrei dovuto aprire il concerto di Vasco Rossi al Circo Massmo". Irene Grandi sognava di festeggiare i suoi 25 anni di carriera sul palco dell’amico di sempre, ma il virus ci ha messo lo zampino. "Spero che l’appuntamento sia solo rimandato, perché continuiamo a sentirci e, pure durante l’isolamento, affetto e stima non sono mai mancati", dice. "All’inizio lui era un po’ adrenalinico perché si sentiva in gabbia, poi è riuscito, come sempre, a tirar fuori dei pensieri e delle immagini di sé molto energiche e profonde. Penso che tra noi c’è quella affinità elettiva che si crea a volte nel pop dando vita a legami importanti. Basta pensare a Mannoia e De Gregori, Berté e Fossati, Alice e Battiato".

E la sua voglia di sperimentare a Rossi piace?

"Sì, come dimostra la sua partecipazione a ‘Lungoviaggio’, album fuori dalle righe che ho dato alle stampe due anni fa con i Pastis. Vasco l’apprezza, ma non la capisce, e mi dice: chi te lo fa fare? Poi però si fa prendere la mano dall’audacia e dalla ricerca artistica, che c’è dietro certi esperimenti ed entra volentieri a farne parte".

In tanto, proprio oggi, lei torna in radio col nuovo singolo “Devi volerti bene“.

"L’ho scelto pensando a quello che abbiamo passato col ‘lockdown’. Nella versione ‘sanremese’ del mio ultimo album ‘Grandissimo’, infatti, fra gli inediti c’era pure ‘Quel raggio della notte’, una bellissima ballad con tutte le potenzialità del tormentone, ma una frase come ‘mi fai vedere un sole che non m’illumina più’ mi sembrava inappropriata ad un momento in cui negatività e pessimismo sono le ultime cose di cui abbiamo bisogno. Credere in se stessi e nel futuro, come esorta a fare il testo di ‘Devi volerti bene’, lo trovo un po’ più significativo".

Pure qui c’è la mano di Gaetano Curreri . Quindi questo pezzo chiude il cerchio aperto a Sanremo da “Finalmente io“?

"Effettivamente le due canzoni sono venute contemporaneamente. Anche se non troppo nei canoni del Festival, abbiamo scelto ‘Finalmente io’ perché ci piaceva una dichiarazione d’identità connessa in qualche modo a quella de ‘La tua ragazza sempre’, che portai nel Duemila. Insomma, uno sguardo al passato con l’intenzione di rivedere il percorso fatto fin qui con tutti i suoi successi e le sue mancanze, ma anche un modo d’intendere la canzone come arma per affrontare il quotidiano; perché quando canto mi sento sempre al posto giusto, mentre nella vita non mi sento sempre a mio agio". La partecipazione a “Ma il cielo è sempre blu“ le ha lasciato appena il tempo di un refrain, ma era importante esserci . "Con oltre 50 artisti non avrei potuto fare molto di più. Fra l’altro, nel video, a farmi il controcanto c’è Alessandro Gaetano, figlio di Rino. Sarei dovuta partire per il Grandissimo Club Tour il 5 marzo quindi il giorno dopo la firma del decreto che vietava assembramenti. Facile immaginare l’animo con cui sono entrata nel lockdown; per fortuna sono riuscita a tenermi attiva facendo meditazione, cucinando dolci, e buttandomi in progetti artistici come questo".

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