Stjepan Hauser: "In vacanza dai 2Cellos per un po’"

Il violoncellista agli Arcimboldi. Dopo nove anni di tour con Luka Šulić una pausa e poi di nuovo reunion

Stjepan Hauser in piazza Duomo. Il violoncellista sarà agli Arcimboldi senza Šulić

Stjepan Hauser in piazza Duomo. Il violoncellista sarà agli Arcimboldi senza Šulić

Milano, 20 febbraio 2020 - Stjepan Hauser. Cognome austriaco, ma temperamento balcanico. "Il violoncello è la mia voce, guardi qui", diceva ieri mattina l’altra metà di Luka Šulić nei 2Cellos scorrendo sul telefonino i filmati in cui suona “Have you ever really loved a woman?” tra le calli veneziane o “Despacido” alle Maldive, mentre si preparava a girare l’ennesimo “clippino” in piazza Duomo; una versione de “La donna è mobile” con contorno di passanti e di piccioni. Più che una mania, i video mordi e fuggi per il musicista croato sono diventati un formidabile veicolo promozionale, come confermano i quasi 4 milioni di seguaci su Facebook e il milione e 200mila su Instagram. Ed è anche attraverso i social che passa la promozione del nuovo album “Classic Hauser”, realizzato con la London Symphony Orchestra collezionando grandi temi romantici del repertorio classico. Tutt’altra cosa rispetto alla rilettura delle “Quattro stagioni” di Vivaldi offerta dallo stesso Šulić nel suo disco solista presentato dal vivo lo scorso novembre al Dal Verme. Scelte artistiche differenti di due anime differenti. Se Luka è sposato, ha due figli, e predilige le quattro mura domestiche, Stjepan è lo scapolo d’oro, lo sciupafemmine inseguito dalle fan, a cui sono bastati pochi giorni di prevendita per mandare esaurito pure il concerto del 15 maggio agli Arcimboldi con la Ensemble Symphony Orchestra.

Cosa vi ha spinto a prendere un break? "Dopo nove anni di tour senza respiro, con anche 250 giorni all’anno fuori da casa, Luka, che non è pazzo come me, sentiva bisogno di respirare. E pure io volevo fare qualcosa di diverso. I 2Cellos torneranno il prossimo anno (ma già a giugno si ritroveranno in studio di registrazione - nda)".

Cosa ha voluto mettere in questo album? "I dischi dei 2Cellos hanno un’attitudine rock, mentre in questo riscopro l’altro Stjepan. Credo che al momento ci sia un gran bisogno di musica melodica, come questa. Nel video di “Nessun dorma” ho voluto un’orchestra di bambini con la speranza che ognuno di loro possa dire un giorno: vincerò".

Tra Ciaikovski del “Lago dei Cigni” e l’Handel di “Lascia ch’io pianga” nel disco c’è pure il Dalla di “Caruso”. Perché? "Per i retaggi operistici che si porta dietro quel pezzo. Sono cresciuto ascoltando Dalla, Zucchero, Vasco e tanti altri. Anche se il vero “king” della musica italiana, per me, rimane Pavarotti".

Lei ha studiato con Rostropovich. "Prima di lui il violoncello non era ciò che è oggi. La sua intelligenza ha cambiato la percezione attorno allo strumento. Sono stato il suo ultimo allievo. Una sera del 2006 a Palazzo Vecchio, Firenze, fui scelto per dedicargli un omaggio: avevo vent’anni".

Il tour italiano dei sogni? "Nell’ordine, Piazza San Marco a Venezia, Piazza San Pietro a Roma, Piazza Duomo a Milano e Piazza del Campo a Siena".

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