Gianni Togni: "Canto 'La luce delle stelle', il mio regalo di Natale per voi"

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro.  

Milano, 15 dicembre 2020 - Quel mondo visto dall’altalena della sua canzone più popolare e amata continua a riservare a Gianni Togni grandi sorprese. La riedizione in chiave terzo millennio, ad esempio, de “La luce delle stelle”, incisa nell’86 e inclusa finora solo nella compilation “…E le stelle stanno a guardare”. Con l’aria che tira, dura che ce la faccia a presentarla il 1° marzo al Teatro Repower (leggi Teatro della Luna) come da calendario assieme ai brani dell’ultimo album “Futuro improvviso”, che causa pandemia da mesi non riesce a trovare un riscontro live.

Perché rieditare un pezzo di trentacinque anni fa? "Volevo rompere un silenzio e far lavorare i miei musicisti, tant’è che abbiamo iniziato a registrare pure il successore di “Futuro improvviso”". Il testo dice che «Natale porta giorni lontanissimi». Quali? "Quelli spesi assieme alle persone che ci hanno lasciato. Amici come Stefano D’Orazio e Fabrizio Frizzi, ad esempio, ma pure mia madre e l’adorata zia che mi ha iniziato all’arte". Spiazza un po’ ascoltare la versione reggaeton della sua “Per noi innamorati” realizzata dagli americani Cnco col titolo “Tan enamorados”. "E perché? A me piace questo incontro tra generazioni con modi e forme in sintonia con i tempi". Lo scorso anno il produttore canadese Prince Paris ha rimissato la sua “Giulia” e l’ha fatta interpretare a Il Pagante con video girato tutto a Milano. "Conoscendo poco la dance e mi sono fatto consigliare dai miei editori. E mi hanno assicurato che l’operazione è stata buona". Massimo Ranieri ha affidato alla sua penna un inedito ricevuto in regalo da Charles Aznavour e lei l’ha trasformato in “Quando il sogno diventa inutile”. "Unire il mio nome a quello di Aznavour è stato un grande onore. Ho provato a scrivere un testo che fosse al contempo nelle corde di Massimo e in quelle del celebratissimo autore della musica. Spero di esserci riuscito".