"Abbiamo un Paese meraviglioso": Fiorella Mannoia in tour

Prima al Castello Sforzesco di Vigevano, poi in altre cinque date lombarde per "Padroni di niente"

Fiorella Mannoia

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Vigevano (Pavia) - "È davvero una grande gioia poter ripartire e poter riavere quello che per tanto tempo c’è mancato" ammette Fiorella Mannoia, in procinto di planare col suo “Padroni di Niente Tour” questa sera al Castello Sforzesco di Vigevano, il 29 luglio all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera, nell’attesa di tornare il 16 dicembre al Teatro Creberg di Bergamo, il 17 al Dis_Play di Brescia, il 18 al Grana Padano Theater di Mantova e il 20 agli Arcimboldi di Milano.

L’album "Padroni di niente" è stato concepito durante il primo lockdown. Com’è cambiata, se è cambiata, la sua percezione di quel repertorio ora che lo propone finalmente dal vivo? "Abbiamo deciso di far uscire il disco perché altrimenti le canzoni non avrebbero avuto il senso che avevano, se fatte sentire fuori da quel periodo lì. Il disco è frutto di tutte le riflessioni fatte durante i tempi di chiusura e riportarle dal vivo spiegandone un pochino le motivazioni per cui sono state scritte serve a riportarci anche un po’ lì con la memoria, ad un momento mai vissuto prima dal mondo intero".

Cambierà qualcosa tra le piazze estive e i teatri dell’inverno? "I tour estivi da quelli invernali sono sempre differenti. Il teatro ti porta ad avere un ascolto più attento, più raccolto, più intimo. Mentre quando stai all’aperto, nelle piazze, devi scegliere anche un repertorio che, compatibilmente con quello che canto io che non è mai proprio completamente leggero, abbia delle sonorità più forti. È diverso quello che fai dentro un teatro da quello che fai all’aperto. Più o meno le canzoni sono le stesse però si cerca di privilegiare quelle con una sonorità più accattivante, quelle canzoni che hanno bisogno di meno intimità".

Cosa le ha lasciato il prologo web di questa tournée "Fiorella al Teatro Romano di Ostia Antica" disponibile in streaming sulla piattaforma ITsART? "L’iniziativa di ITsART è stata un’iniziativa bella e intelligente. L’intento di unire la bellezza dei luoghi meravigliosi che abbiamo in Italia alla musica l’ho apprezzata moltissimo, perché credo che sia meraviglioso unire musica e architettura, ma più in generale che è bello poter mischiare tra loro diverse forme d’arte. Devo dire che è stato un concerto che ha risentito molto della bellezza del luogo in cui eravamo. Non avevo mai partecipato ad un concerto in streaming e quella di Ostia Antica è stata un’esperienza bellissima, grazie alla cornice speciale in cui eravamo, il Teatro Romano di Ostia Antica, al pianoforte di Danilo Rea, al quartetto d’archi, alle due chitarre e tutti quelli che mi hanno accompagnata. È stato qualcosa di completamente diverso da quello che normalmente facciamo in un concerto ed è stato molto emozionante per tutti noi". 

Il Castello Sforzesco di Vigevano, Il Vittoriale di Gardone. Che influenza hanno i luoghi sui suoi umori d’interprete?"Noi abbiamo un Paese meraviglioso e spesso non ci rendiamo neanche conto, vivendoci, di quale privilegio abbiamo nell’essere nati in un Paese come questo. Se penso a tutti i luoghi dove ho cantato, addirittura dentro il Colosseo una volta mi è capitato di cantare, penso ad Agrigento, nella Valle dei Templi...ma anche a tutte le piazze, i castelli… è difficile poter dire qual è il posto in Italia che preferisci.. in Italia ovunque ti giri trovi meraviglie, siamo noi che a volte non le sappiamo valorizzare… ma essere italiani ed essere nati qui è davvero un grande privilegio".

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