Drodesera, Festival d’arte (in libertà)

La kermesse al via con due anteprime, l’inizio ufficiale a luglio

 Il progetto  di Luca Melchionna  e Virginia Sommadossi

Il progetto di Luca Melchionna e Virginia Sommadossi

Milano, 16 giugno 2019 - Oltre i confini del reale. Come se ci si trovasse di fronte a una natura esplosa, in costante processo di contaminazione. Perché se c’è un luogo in cui è tangibile il dialogo fra discipline e grammatiche artistiche, questo è da tempo la Centrale Fies di Dro (Tn). Proprio sulla punta nord del Lago di Garda. Merito di Drodesera, Festival dedicato alle performing arts, che quest’anno arriva alla trentanovesima edizione. Titolo: “Ipernatural”. A ribadire come ci si muova liberi. Senza nessuna forma codificata. All’interno di un contesto post-industriale che ha un fascino davvero unico. Sotto la direzione artistica di Barbara Boninsegna (anche fondatrice insieme a Dino Sommadossi) e con Filippo Andreatta, Simone Frangi, Denis Isaia, Sara Enrico e Alma Söderberg a curare le diverse sezioni del Festival, Drodesera anticipa la sua consueta apertura di luglio con due anteprime. La prima riguarda “Performativity”, mostra collettiva che studia i rapporti fra la performance art e l’oggetto artistico. Apertura il 21. Con il concerto Storm Atls di Dewey Dell a chiudere la giornata inaugurale. Ma c’è poi tempo fino al termine del festival per visitarla.

È invece atteso per il 30 giugno il debutto dell’“Orestea” di Anagoor, ultima opera della compagnia Leone d’Argento alla Biennale 2018. Un gigantesco progetto site-specific, con i tre atti della tragedia suddivisi in altrettante installazioni. In attesa dell’apertura ufficiale di “Ipernatural”, in programma dal 19 al 27 luglio. Primo weekend dedicato a Live Works, piattaforma di ricerca che sostiene talenti emergenti. Nove gli artisti internazionali selezionati, che presenteranno le loro opere nelle tre giornate iniziali di Drodesera. Il cartellone principale si apre invece il 24 luglio. Difficile scegliere. Ma da segnarsi in agenda “Crowd” di Gisèle Vienne, talento fra i più belli. Nella Turbina 1 della Centrale, porta in scena una sorta di rave al rallentatore, riflettendo sui confini interni delle nostre comunità. Solo una replica: sabato alle 20.15. Torna a Dro Alessandro Sciarroni (Leone d’Oro 2019), dove a lungo è stato in residenza. Il suo “Augusto” è fra le performance più attese. Così come “Conversations out of place” di Ivana Müller, l’indagine sul concetto di intimità di Raquel André con “Collection of lovers”, il primo studio di “Pericolare” di CollettivO CineticO, “Gentle Unicorn” di Chiara Bersani, dove il corpo torna ad essere politico. E poi ancora fra gli altri MK, Riccardo Giacconi e Andrea Morbio (con Silvia Costa), OHT, Cosmesi. Info: www.centralefies.it

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