Io e capitan America, l’emozione scorre sulle note

Il compositore Fabrizio Paterlini alle stelle: Chris Evans ha postato il video in cui suona la sua “Rue des Trois-Frères”

Fabrizio Paterlini

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Milano, 26 gennaio 2021 - La forza è con lui. Parola di Capitan America. Quando un conclamato divo di Hollywood come Chris Evans ha postato il video in cui suona alla tastiera la sua “Rue des Trois-Frères” Fabrizio Paterlini è stato il primo a cadere dalle nuvole.Poi deve aver pensato agli 8,2 milioni di follower dell’account Instagram dell’attore americano e s’è ripreso dalla sorpresa. Dopo aver scioccato i (le) fans postando “accidentalmente” sui social una foto come mamma l’ha fatto, Capitan Evans ha pensato bene di concedere il bis, prendendo tutti alle spalle nelle vesti di pianista esercitarsi davanti alla telecamera col brano del compositore mantovano (di cui esiste pure un tutorial su YouTube).

Paterlini, ha ricostruito come è finito nelle grazie di Evans? "Quello per me è un brano dal forte investimento emozionale, perché Rue des Trois-Frères è la via di Parigi in cui io e mia moglie abbiamo iniziato il nostro viaggio di nozze. Ho scoperto che il fratello Scott Evans, una trentina di settimane prima, aveva pubblicato un suo video musicato da un altro mio brano, ‘Soffia la notte’. È possibile, dunque, che gli Evans siano appassionati di pianoforte minimale e ascoltino le playlist di Spotify o di Apple Music in cui, ovviamente, figuro pure io".

Ma la sua versione delpezzo è un’altra cosa. "Comunque sia è più credibile Evans nei panni di pianista che io in quelli di Capitan America".

Da Mantova alla conquista del mondo senza una multinazionale del disco alle spalle. Una bella impresa. "Ho iniziato, come tutti, mandando e-mail alla discografia rimaste senza risposta. Così, 14 anni fa, ho pensato di autoprodurmi e di pubblicare su Myspace i miei brani per pianoforte, incontrando un buon riscontro. Stessa cosa con i dischi. Passo dopo passo, sono andato avanti conscio che i tempi sarebbero stati più lunghi rispetto a quelli di una carriera tradizionale".

Passioni? "Ho iniziato in una rock band, suonando i Pink Floyd dei primi anni ’70, Who, Yes, Emerson Lake & Palmer, Dream Theater, ma amo molto pure Nirvana, Alice in Chains, Smashing Pumpkins".

Mantova caput mundi. "Nell’altra vita’, quando facevo il revisore dei conti, ho vissuto a Milano per 12 anni. Ma preferisco starmene nella campagna mantovana, nel grande vuoto del Bagnolese, dove posso anche imbracciare la chitarra e suonare a tutto volume coi miei figli i pezzi metal dei Pantera che tanto non si lamenta nessuno".  

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