"Viaggio al termine della notte" sotto le stelle di Villa Arconati

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena il capolavoro di Céline: questo progetto non ci abbandonerà mai

Teho Teardo ed Elio Germano

Teho Teardo ed Elio Germano

Bollate (Milano), 26 agosto 2020 - È un tempo cristallizzato quello che Elio Germano e Teho Teardo provano a violare venerdì sera sotto la luna di Villa Arconati uscendo dalla bolla temporale in cui li aveva rinchiusi il Covid. Quando l’emergenza è caduta come una scure sulle cose dell’arte, infatti, Germano era appena tornato al cinema nei panni di Ligabue (il pittore) in “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, mentre il compositore friulano si preparava ad affrontare il pubblico della Fondazione Feltrinelli con “Ellipses dans l’harmonie”, il progetto ispirato alla musica contenuta nell’ “Encyclopédie” di Diderot e D’Alembert, custodita proprio nell’archivio della Fondazione in via Pasubio. Ma a Bollate la coppia si ritrova tra le pagine di Céline con una versione per archi, chitarra, live electronics e voce recitante di “Viaggio al termine della notte” a cui prestano il loro colori pure Laura Bisceglia, violoncello, Ambra Chiara Michelangeli, viola, ed Elena De Stabile, violino. «Abbiamo cercato di eliminare il più possibile le parti narrative, per restituire all’opera quello che non c’è nelle parole, ma puoi trovare nei rimandi del libro», spiega l’attore romano coinvolto in questo spettacolo ormai da undici anni. «Un’atmosfera ed una temperatura emotiva cupa, offerta anche da estratti del testo capaci di offrire stimoli ad un linguaggio più complesso. Raccontare semplicemente la storia, infatti, sarebbe stato riduttivo».

Teardo, di fatto sul palco siete una band, perché a guidare le suggestioni non è il racconto, ma il suono. «Penso proprio che questo progetto non ci abbandonerà mai. La partecipazione di Elio è molto più musicale che attoriale, quindi il nostro è un vero e proprio concerto che manteniamo vivo evolvendolo in continuazione».

Lei dice che il “Viaggio” è ancora una straordinaria lente per leggere la contemporaneità. «Lo sguardo perplesso lanciato da Céline al consorzio umano è quello, cinico, che usa innanzitutto nei confronti di se stesso. Si mette nella mischia pure lui ed è partecipe del torbido che l’essere umano si porta dietro».

A quando, invece, l’“Ellipses dans l’harmonie” in Fondazione? «Stiamo ragionando sulla possibilità di recuperare la premiére a novembre».

Ha finito di scrivere le musiche per “Medicine”, il nuovo lavoro del drammaturgo irlandese Enda Walsh, famoso per aver scritto “Lazarus” con David Bowie? «Dovrebbe debuttare il 26 settembre al Festival di Galway, in Irlanda. È la quarta volta che affianco Walsh. Lui è una vera e propria benedizione per l’umanità, perché la combinazione di un carattere bellissimo e un talento straordinario produce solo gioia».

Si parla pure di un film della regista ungherese Ildikó Enyedi, Orso d’Oro a Berlino tre anni fa per “Corpo e anima”. «Ci sto lavorando, perché il film è già montato e mancano solo le musiche».

Intanto a Venezia… «… Arriva come evento di pre-apertura della Mostra “Molecole”, il nuovo film di Andrea Segre di cui firmo la colonna sonora».

Quante ne ha scritte finora? «Giorni fa il mio agente mi ha detto: 80. Sono rimasto di sasso pure io». 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro