Cristina D’Avena: "Nei miei concerti si respira aria pulita. E si torna bambini"

La cantante torna a Milano con i Gem Boy e la sua "bacchetta magica"

Cristina D’Avena

Cristina D’Avena

Milano, 23 novembre 2019 - Nel film d’animazione “Playmobil” che arriverà nelle sale l’ultimo dell’anno doppia la Fata Madrina, un personaggio che «salta, svolazza nell’aria e fa le giravolte». Sempre sorridente come lei. E come lei è convinta che «i sogni si possono avverare, basta crederci. E credere in se stessi». Nell’attesa di sentirla sul grande schermo, Cristina D’Avena torna a Milano (questa sera all’Alcatraz, alle 22) con i Gem Boy e la sua «bacchetta magica». La principessa delle sigle dei cartoni che ha cresciuto la generazione Bim Bum Bam è rimasta «sempre un po’ frizzante, tenera e raggiante» come Jem, la cantante delle Holograms nella serie animata americana. Canta «sempre con passione» e «provo sempre un’emozione».

È questa la pozione magica dell’eterna giovinezza? «Nei concerti c’è energia positiva, si respira aria pulita. E poi c’è la forza delle canzoni che hanno accompagnato l’infanzia e hanno la capacità di aprire quella porticina nel cuore da cui si affaccia il bambino che c’è in ognuno di noi».

Dai Puffi a Kiss me Licia, da Mila e Shiro a Pollon, Holly e Benji, Doraemon e Occhi di gatto: un repertorio che, dagli anni Ottanta, appartiene a tutti, padri e figli... «... E tutti continuano a cantarlo e ballarlo. Ascoltare le sigle dei cartoni non è segno di leggerezza o immaturità. Anzi, dà la possibilità di essere il bambino che non puoi fare nella società. Un rifugio dalla pesantezza che c’è oggi in ogni cosa».

Ma non le è mai venuta la voglia di uscire con un pezzo suo? «Potrebbe anche accadere, un giorno. Certo è che avrei tante cose da dire ultimamente. Chissà».

E Sanremo? «Ci sono stata come ospite, non so se ci andrei in gara. Per farlo dovrei avere un pezzo veramente capace di emozionare».

Nell’attesa, quali sono i «sogni» che si possono avverare? «Ci sono un po’ di progetti musicali per il futuro. Uno è anche imminente, qualcosa di molto simpatico, che uno non si aspetta. Sarà una sorpresa».

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