L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Grazie"

Grazie alle oltre 200 autrici e autori che in 55 giorni hanno dato vita a un diario comune

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 5 maggio 2020 - La parola odierna è GRAZIE! Grazie per la vostra generosità. Grazie per la vostra sincerità. Ieri con la parola Futuro è iniziata un’altra storia o se preferite un altro capitolo dello stesso racconto dedicato alla vita. Grazie alle oltre 200 autrici e autori che in 55 giorni hanno dato vita a un diario comune le cui pagine continueranno ad essere scritte da ognuno di voi con la consapevolezza di appartenere ad una cultura comune, quella della parola scritta, raccontata, pensata, ricordata, immaginata. Perché come la filosofia e la letteratura sanno bene la parola è un essere vivente. Ci ritroveremo comunque tutti insieme. E saremo un libro.

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Parola semplicissima che ritorna dall’arte all’uso comune. Le tre Grazie greche sono splendore, gioia e abbondanza. Affreschi, mosaici e bassorilievi le rappresentano nell'antichità. Grazie presenti nell’arte, Botticelli, Raffaello, Cranach il Vecchio, Pontormo, Rubens, Canova, Erté, Picasso solo alcuni e Ugo Foscolo “Beltà ingegno virtù concesse Giove” (Le Grazie). 

Un grazie dilagante, d’amore e gratitudine scorre in questi giorni.

E grazie Massimiliano.

Sospesi nell’aria senza volto confini e regole verso casa penetri con mani e umore nel corpo singolo in assenza d’equilibrio e responsabilità e surreale invisibile nelle città e piazze deserte ti incontro in movimento rubi le ore il tempo alla vita nella paura d’accoglienza e per apertura disponi di me di noi svelati e sarà liberazione e ricerca di partenza la compagnia non sarà rischio in futuro e il pane della lettura e il lavoro impresa di rete e squadra sarà ordine e scuola per noi bambini. Non saremo più numeri e con grazie ti seppellirò!

Giorgio Piccaia, artista

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“Grazie” Oggi non inizierò come al solito il mio racconto con “Mi ricordo un anno fa quando….”.E’ stata una bella iniziativa, che mi ha consentito, in questo periodo di clausura, di passare il tempo in maniera piacevole ed intelligente. Confesso che la mattina, prima di colazione, c’era la curiosità di conoscere la parola scelta e durante la stessa iniziare a pensare a cosa potevo scrivere. E’ stato un appuntamento fisso di questo periodo ,che è servito a capire meglio ed a metabolizzare quello che stava succedendo. Nel mio linguaggio un po’elementare ed ingenuo, molto razionale e poco poetico o letterario, ho tentato di scrivere qualcosa, che avesse un minimo di originalità. Ho potuto apprezzare la bravura di assidui autori, che ho imparato a conoscere, ciascuno col proprio stile di scrittura, le proprie visioni, immaginarie o realistiche, i propri sentimenti, evidenti o nascosti. Ilaria, la giornalista; Giorgio, l’artista; Stefano, il poeta; Ilaria, la prof; Annarosa, la confinata. E tanti altri, incluso giovani di belle speranze. Quindi un grazie di riconoscenza a “ Pensieri e parole” ed al suo Promotore e speriamo di poter presto rileggere il nostro libro.

Roberto Rinaldi

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Siamo stati a lungo insieme.

Non avrei voluto esservi di ulteriore peso,

ma  cosi’ è stato.

Ed ora che la luce vedo oltre la nebbia,

non posso fare altra cosa  che ringraziarvi.

 

Grazie per la vostra assidua e generosa presenza.

Grazie a chi vi ha dato la  forza di essere cosi’ come siete stati.

Grazie per il vostro sapiente e scrupoloso coraggio.

Grazie per aver amato e curato la mia malattia.

Grazie per avermi dato il sorriso e la carezza.

Grazie per aver condiviso il pianto, il dolore , la speranza.

 

Siamo stati a lungo insieme.

Ora nel lasciarvi lascio a voi  qualcosa di me

e porto con me qualcosa di voi

quando alzo gli occhi e vedo ora

più intenso l’azzurro del cielo.

Grazie.

 Antonio Nocerino

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La parola grazie è enorme , infinita , superiore . Se solo la si riscoprisse , valorizzasse ed utilizzasse regolarmente , quante pene evitate , quante gioie duplicate : è uno dei verbi più semplici e potenti al mondo ! 

Nell'attuale emergenza è una voce che va a tutti coloro che hanno preso dei rischi in prima linea , tra sanitari e volontari , operatori di servizi pubblici o affiliati alle attività che trattano beni di prima necessità .

Un grazie immenso è riservato a coloro che hanno sofferto impotenti ma tenaci in un letto , a coloro che hanno rispettato le regole di sicurezza e a coloro che hanno contribuito con iniziative culturali fondamentali . 

Oggi personalmente il vocabolo "grazie" fa rima soprattutto con la sua radice latina di "gratia" , "grazia"  nel senso di "amicizia" poiché ho potuto ritrovare un'amica assai cara : si' andrà tutto bene !

Anna Rosa

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