L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Invisibile"

Hanno scritto per noi, tra gli altri, Andrea Bocelli, Giorgio Armani, Ornella Vanoni, Giovanni Gastel, Ettore Messina e Gianni Canova

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 27 marzo 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è INVISIBILE. Fino ad ora hanno scritto per noi:Giorgio Armani, Andrea Bocelli, Salvatore Veca, Ornella Vanoni, Dan Peterson, Antonella Boralevi, Quirino Principe, Gabriele Lavia, Laura Valente, Maria Rita Parsi, Gianni Canova, Gianni Quillico, Silvia Pascale, Stefano Bruno Galli, Edoardo Zanon, Fabio Scotto, Gilda Bojardi, Ico Migliore, Marconcini Alberto, Roberta Pelachin, Rosario Pavia, Ettore Messina, Giovanni Gastel, Edoardo Boncinelli, Giulia Carli, Pino Farinotti, Stefano Boldorini, Alberto Mattioli, Alberto Uva, Alessandra Miorin, Roberto Cacciapaglia, Sabrina Sigon, Angelo Argento, Anna Maria Cisint, Ilaria Guidantoni, Ivano Giulio Parasacco, Lavinia Colonna Preti, Letizia Moratti, Massimo G. Cerutti, Paolo Del Brocco, Pierluigi Biondi, Jacopo Rampini, Roberto Zecchino, Carlo Robiglio, Salvatore Carrubba, Corrado Sforza Fogliani, Giulio Giorello, Lorenzo Maggi, Alessandro Daniele, Alberto Mingardi, Monica Stefinlongo, Cesare Balbo, Elena D'Incerti, Giuseppe Mojana, Giulia Malaspina, Marco Nereo Rotelli, Michela Lucenti, Silvano Petrosino, Alessandra Marzari, Ariane, Deborah Cocco, Filippo Del Corno, Michele, Alessandro Pancotti, Maria Giulia Comolli, Franco Masanti, Alessandro Gabrielli, Girolamo Sirchia, Santo Rullo, Alessandro Daniele, Dori Ghezzi, Katia da Ros, Antonio Francesco Pollice, Maria Pia Ciaccio, Red Canzian, Cristina Veronese, Barbara Dei Rossi, Paolo Coppo, Carolina Labadini Mosti, Spartaco Rizzo, Roberta Usardi, Claudio Formisano, Roberto Rinaldi, Alberto Marconcini, Ilaria Massi, Giuseppe, studente di filosofia all'università Vita-Salute San Raffaele, Cristina Settanni, Cristina Salvador, Carmen, Alex Salmini, Eugenio Astorino Tutoli, Sofia Aloi, Lory, Cristina Barletta, Rosanna Calò, Graziano Camanzi, Raffaella, Miriam Merlo, Clara Canna, Riccardo, Fabrizio Gramigni, Luciano Vacca, Giorgio Piccaia, Giorgio Pittore.

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Il virus che ci assilla non si lascia vedere. Per adesso gli esperti riescono solo a intravederlo. Dunque il virus è un nemico invisibile. Se abbiamo paura di ciò’ che riusciamo a tradurre in un’immagine, quello che non vediamo produce inevitabilmente un senso di angoscia. Ma il fatto che il virus sia invisibile può’ anche suscitare un pensiero diverso, addirittura utile, abituati come siamo ad attribuire alla visibilità’ un valore quasi assoluto per le nostre vite. Siamo circondati da occhi reali e artificiali che ci fissano scannerizzandoci senza sosta. Noi stessi pretendiamo di vedere ogni minimo frammento della realtà’, non ci ribelliamo a quel “panopticon” generalizzato che ormai regola l’esistenza quotidiana. La comparsa angosciante di un invisibile potrebbe anche diventare l’occasione per un sussulto critico: una spinta per cominciare a liberarci dalla visibilità’ opprimente che ci avvolge.

Pier Aldo Rovatti, filosofo

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NELL' ARIA... Sola nel parco con il nemico invisibile.

Lo sconosciuto si aggira nell' aria... Dove sei?

Fra i ciuffi d'erba verde brillante tra favagelli e margherite

o al llimite dell'asfalto un po'sconnesso e l'umidore della terra bruna? Forse tra le fibre del legno della panchina dove io siedo? Mi incammino... Ora mi prende alle spalle, nascosto fra i petali bianchi dei fiori di prugno che mi piovono addosso. Ed io mi sposto. È fiorita la fortsizia vicino al vecchi cancello: splendore giallo di petali.

In basso è un groviglio di rami scuri e secchi, buon nascondiglio: lui forse è lì.

Ma la bellezza mi chiama: un po' esitante la mia mano lo sfida, spezza un ramo...

Poi con quel fiore che sa di primavera e di speranza ritorno verso casa. Pinuccia Nervi (10 Marzo 2020)

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“L’essenziale è invisibile agli occhi”, diceva il Piccolo Principe. Si potrebbe anche rovesciare la frase affermando che l’invisibile è l’essenziale. da sempre l’uomo cerca di andare oltre l’evidenza dell’esperienza verso quel nucleo che non si può raccontare, l’inconscio, la coscienza, l’anima, il cuore e per qualcuno Dio del quale si cercano segni tangibili e rimandi. E’ lo stesso visibile che si rinvia alla necessità di un oltre che non si esaurisca nella materia che tende a sua volta a smaterializzarsi: essa stessa è fatta all’origine di atomi invisibili, di energia e di entropia. L’invisibile è tanto indispensabile quanto misura della nostra fragilità, perché sfugge ed è incontrollabile, diventando inviso. Ma ricordiamo che quello che vediamo non è che il riflesso dell’invisibile.

Ilaria Guidantoni

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Bussero (Mi) - 27/03/2021 (Un anno dopo)

Mi ricordo un anno fa quando quello che poteva sembrare un film di fantascienza si trasformò in realtà. Medici ed infermieri, bardati di tutto punto con scafandri e maschere, che erano alle prese con un essere infinitamente piccolo ,rilevabile solo alla risoluzione di potenti microscopi e quindi praticamente invisibile. Ci spiegarono che si trasmetteva alle vie respiratorie, ai polmoni attraverso le goccioline che le persone contagiate potevano emettere. Come si poteva combattere un nemico invisibile? Appariva una battaglia impari. Bisognava prevedere le mosse di un avversario nascosto. Come in una partita a scacchi, dove non vedevamo fisicamente il nostro contendente, non percependo le sue reazioni, le sue sensazioni, i suoi moti d’animo, ma vedendo solo l’effetto dei suoi ragionamenti, attraverso il movimento delle pedine, spostate dalla sua mano invisibile. Prevedere in anticipo le sue azioni significò concentrarsi su una serie di misure di difesa. Stare in casa il più possibile, distanziarsi di almeno un metro, lavarsi spesso le mani diventarono il nostro scudo per prevenire l’attacco subdolo di questo virus. Come gladiatori resistemmo, sino a che, con una rete di nuovi medicinali, lo imbrigliammo e finalmente lo rendemmo innocuo per la nostra salute.

Roberto Rinaldi

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Invisibile ignorato nascosto occulto. Ignorato dall’Universo. Nascosto nell’immensità della Natura. Occultato nella grandezza del pensiero. Presente nelle galassie come uno tra tanti. Piccolo elemento nella Natura generato dall’essere umano manovrato. Ignoto a me e conosciuto dall’Essere Supremo. Invisibile assai ti moltiplichi uccidi i popoli obsoleti alla coscienza. Colpito dall’invisibile mi trascini nel buco nero di una inesistenza. O virus invisibile che tutto regoli e disponi di me di noi identificati svelati scopriti e l’umanità ti vincerà.

Giorgio Piccaia, artista

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I nostri occhi mortali hanno corteggiato il visibile poiché di visibile si sono cibati sino all’autoinganno L’invisibile relegato in sogno nel passato a colori dei libri nelle anime che furono nella speranza delle vite future Sentendosi ignorato benché signore indiscusso dell’enorme e del microscopico l’invisibile ha chiesto vendetta Non per cattiveria non per civetteria bensì per giustizia ed amore l’Invisibile si è fatto visibile E con un soffio leggero ha spazzato le fortezze dell’uomo permettendo alla sola fratellanza di richiudere il vaso di Pandora.   Stefano Boldorini

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Invisibile mi fa venire in mente il bianco, il bianco delle mascherine che si usano in questo periodo e che indossiamo tutti. Il volto è coperto, in modo quasi completo, dal bianco e l'espressione del viso non esiste più, anzi ne abbiamo tutti solo una: guardarsi negli occhi preoccupati.  Appunto l'espressione è quella della preoccupazione, che siano occhi blu, neri, verdi, tutti gli occhi hanno la stessa espressione: preoccupazione. Con le mascherine sul volto è come se non ci vedessimo più, siamo diventati invisibili, volgiamo scappare dall'altro il più velocemente possibile. L'altro sarebbe meglio non incontrarlo, l'altro è diventato bianco. Il bianco è quello che appare negli ospedali e che rende tutto invisibile, una invisibilità di dolore e sofferenza come quella dei pazienti intubati e offesi dal virus. Si offesi, perché questo virus ci squarta e ci offende fin dentro le nostre viscere e non sappiamo combatterlo. E' la morte che si è resa visibile, una morte che nella società industriale e moderna era nascosta, non la facevamo più vedere ai nostri figli. Loro dovevano essere solo felici: una società felice in eterno. Invece non era così. la morte si aggira tra noi e colpisce, squartandoci sui letti degli ospedali. Tutto si è reso invisibile, solo la morte è visibile!

Luciano Vacca , formatore psico-sociale

 

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