L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Respiro"

Il regista e attore teatrale Finazzer Flory invita i lettori de Il Giorno.it a "raccontarsi al tempo del virus"

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 17 marzo 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è RESPIRO. Fino ad ora hanno scritto per noi, tra gli altri: Andrea Bocelli, Gianni Canova, Edoardo Boncinelli, Silvano Petrosino, Maria Rita Parsi, Dan Peterson, Dori Ghezzi, Giovanni Gastel, Fabio Scotto, Pino Farinotti, Antonella Boralevi.

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Così come sessant’anni fa con Fino all’ultimo respiro (“À bout de souffle”), Jean Luc Godard ridefinì completamente la struttura e lo stile dell’opera cinematografica col film manifesto della Nouvelle Vague, modificando lo stile classico tradizionale e lineare oggi l’emergenza sanitaria del coronavirus sta modificando il nostro stile di vita. Ma se il protagonista Michel Poiccard, un giovane Jean Paul Belmondo con la cravatta aperta sul collo e la sigaretta tenuta sbilenca su un lato della bocca per citare Humphrey Bogart ripete più volte il gesto tipico di passarsi il pollice sopra le labbra imitato dai giovani francesi oggi al contrario si avverte i cittadini di non toccarsi la bocca con le mani, un momento favorevole alla trasmissione del virus. Oggi il modello richiesto non è più quello del “duro” incarnato dall’attore statunitense ma di una umanità consapevole della sua fragilità davanti al virus causa della sindrome respiratoria.

Cesare Balbo, critico cinematografico

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Dopo queste prime parole che sto scrivendo, metterò una virgola. Anzi, l'ho già messa. La virgola è necessaria, per dare ordine sintattico al pensiero, per dare respiro alla frase. Un respiro tenue e rapido, oppure marcato e prolungato, che connette o spezza, collega o recide. Il respiro della virgola è un respiro consapevole, musicale: infatti la virgola è l'unico segno di interpunzione che troviamo nelle partiture, a indicare l'inattesa occorrenza di un respiro. Nelle emergenze fatichiamo a trovare il respiro, ci sembra mancare. Possiamo forse pensare che il tempo dell'epidemia occuperà nella storia millenaria della nostra città lo spazio di una virgola, anche se tragica? Se è una virgola, dobbiamo solo cercare di fare un respiro.

Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano

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Il respiro è il mio attimo di sospensione dal mondo, lo accompagno al ricordo, alla speranza, al futuro…al desiderio di libertà e a quella leggerezza oggi lontana… Il respiro ci nutre di quell’aria che diamo per scontata, ma che di scontato non ha nulla…il respiro ci permette la vita…lo possiamo sentire entrare nel corpo e se ci soffermiamo ne capiamo il valore e la sua fondamentale importanza… abbiamo dimenticato come si respira e se proviamo ora, a farlo con coscienza, ci sembra essere la prima volta e solo così possiamo comprenderne veramente l’essenza… e anche adesso mentre respiriamo…anche se istintivamente, non dimentichiamolo mai.

Deborah Cocco

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Respiro sei la parola muta dell’anima, animus, la prima cosa che impariamo senza neppure accorgercene e nella frenesia della vita rischiamo di perderti. Sei la nostra colonna sonora interiore dialogando con il battito del cuore e il rumore del nostro pensiero, riflessioni lente e profonde, chiacchiericci nevrotici, emozioni impazzite. Sei lo spazio ritrovato di un tempo dilatato nel silenzio, ascolto della mente nei giorni in cui il corpo è immobilizzato. A volte manchi per la paura che inchioda nell’istante infinito e non riesco più a deglutire. Allora ti penso e la tua voce calda mi dice: “Fermati, respira, metti tutta la tua voglia di vivere in quella boccata che un giorno tornerà a farti correre à bout de soufle.

Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice del Mediterraneo

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Il respirare, l’alternarsi dei movimenti respiratori si udiva nella stanza il rdell’ammalatotrattenere il r.; avere il rfrequentecortoaffannoso (per una corsa o per improvvisa emozione, o per stati patologici) … La respirazione come terapia per l'ansia, le paure e lo stress. Oggi il respiro è speranza.

Anonimo 

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STELLE E PIANETI Non ti immagino, ti sogno nel sonno riprende quota la nostra vicenda candore inesprimibile, secoli il tuo respiro appoggiato al mio petto nella notte è come un libro che illustra stelle e pianeti, l’Universo un mondo che chiamo mondo ancora una figura, più in là, che solo... anelli... in cui… – lo Spazio che sapore ha? * Non c’è più attesa nel corpo depositato in fondo alla notte. Luci oscure oltrepassano i sospiri niente ristabilisce il piano. L’ingranaggio è una città assente non entrerai in alcuna fessurina io proseguirò senza palmo. Alessandro Pancotti, poeta 

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In queì giorni, quando il terribile virus ci impediva di fare la vita di sempre, io riscoprii l'importanza del respiro. Si girava con le mascherine che rendevano difficile prendere fiato con la facilità di sempre e a chi come me porta gli occhiali creava una condensa sulle lenti. Il respiro, lo diamo per scontato ma era lì che il virus colpiva perché tra i sintomi più comuni di un'infezione da coronavirus ci sono le difficoltà respiratorie. Si parlava molto dell'importanza di respirare correttamente facendo anche meditazione. Restare sereni il più possibile, respirare correttamente e tenere alto l'umore ci avrebbe aiutati a sostenere le difese immunitarie, questo ormai sembrava chiaro anche ai medici. Avere finalmente un sospiro di sollievo quando tutto sarebbe finito...era la cosa alla quale pensavo più spesso. Ora sembra tutto così lontano. Tutto passa e respiro dopo respiro la vita scorre.

Monica Stefinlongo, Radio Lombardia

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"Stamattina sono andata al lavoro in bicicletta, per la prima volta. Oltre a chi rimane a casa, c'è anche chi continua a lavorare, e io ritengo che questo, per me, sia un gran bene. L'aria a Milano in questi giorni è diversa, non è solo fredda, ma "fresca" e pulita  e i polmoni ne traggono un enorme beneficio, respirare diventa una sensazione nuova e rinvigorente. Il respiro aiuta a mantenere la calma, a mitigare gli impeti di chi, come me, ha una forte oscillazione emotiva e l'aria sulla faccia mentre pedalo così come l'aria che entra nei miei pomoni rappresentano per me un dono meraviglioso e mi danno un senso di libertà. Il respiro è il principio sacro di tutto, dal suonare uno strumento, al canto, alla semplice parola, all'allenamento del corpo e allo yoga. Il respiro è la chiave di tutto, nei momenti di panico è automatica l'apnea, lo stop a questo processo così salvifico e importante. Il respiro, con il suo ritmo, dà il ritmo alla vita."

Roberta Usardi

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Alla parola respiro associo subito, da medico, la parola "eupnoico" con quel bel prefisso che significa bene, buono, leggero, inconsapevole e foriero di buona salute. Il respiro accompagna la nostra vita segno ben percepibile del suo inizio, tutti sanno la fatica del primo respiro dei bimbi appena nati e quanto poi a seguire sia rassicurante la sua regolarità per le madri. Accompagna le nostre fatiche emotive, fisiche le nostre emozioni accelerando o addirittura rimanendo sospeso. Ci parla di come stiamo fisicamente ed emotivamente, del sollievo alla fine di un patimento o di un brutto pensiero. Ci porta percezioni di un luogo una situazione simbolicamente: che bella aria si respira qui!. Poi ci accompagna cambiando completamente, diventando veicolo e segno quando si è malati e in particolare in questi giorni. "Come respira" ci si chiede subito di un paziente. E a volte dopo giorni bui finalmente "respira da solo". In fondo un buon luogo per l'anima. Alessandra Marzari

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Il respiro e’ la misura della nostra vita e delle nostre emozioni, la sua regola. La vita comincia fuori dal ventre materno con il primo respiro, termina con l’ultimo respiro. Il respiro regola i battiti del cuore e legge le nostre e emozioni, accelera quando siamo ansiosi, agitati, rallenta quando siamo calmi o nel sonno profondo. Il respiro e’ l’anima e la vita stessa che fluisce dentro di noi, e’ un flusso di energia che riceviamo dal cosmo e che restituiamo sotto forma di vibrazioni, che si disperdono nel creato. Respiri d’amore creano vibrazioni d’amore potente. Dovremmo tutti essere eicoli di energia cosmica di amore per l’universo, il respiro e’ amore.

Ariane, insegnate di yoga

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Respiro. “Ogni respiro respinge la morte, che preme in continuazione per fare il suo ingresso.” Arthur Schopenhauer. Seduti alle nostre scrivanie, tenendo a bada i nostri corpi frementi , calmiamo il nostro respiro rendendolo lieve e potente al tempo stesso, per sincronizzarlo a quello di un’intera comunità, come in una meravigliosa danza d’insieme, che si staglia in un’immagine di forza e di avanzamento unito. Non siamo niente se non possiamo condividere,  ora dobbiamo essere capaci , come in un’enorme meditazione, di fare spazio dentro di noi ricordando la pratica del respiro, per riportare la vita, per permettere al corpo e alla coscienza di guarire. Inspirare, espirare. Prepariamoci  con dolcezza al nuovo incontro.

Michela Lucenti, coreografa

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Bussero (Mi)- 17/03/2021 (Un anno dopo) “Respiro” Mi ricordo un anno fa quando il sintomo forse più significativo del coronavirus fu la difficoltà respiratoria. Il respiro, cioè lo spartiacque tra la vita e la morte, la divisione tra la realtà e l’ aldilà, il confine tra il conosciuto e l’ignoto, la differenza tra l’ “essere” e il “non essere”. Respirare male fu per molti un campanello d’allarme. Iniziava un calvario fisico e psicologico. Era come camminare sul crinale di una montagna, dove la mancanza di respiro poteva farti precipitare nel burrone. Moltissimi guarirono, ma molti morirono. Respirammo in un atmosfera greve a quel tempo del coronavirus. Roberto Rinaldi

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“In questo periodo di quarantena, nell’isolamento dalle nostre ordinarie dinamiche quotidiane, abbiamo la possibilità di osservare noi stessi “nudi e crudi”. Per troppo tempo abbiamo barattato la nostra gioia, allontanandoci da noi stessi. Adesso, in questo preciso momento storico, abbiamo la possibilità di ritornare a noi per ritrovare quell’armonia capace di farci vivere in modo equanime ogni circostanza. Nel nostro respiro, troviamo la via di “casa” e tanto più sarà profondo e calmo, tanto più ci avvicineremo là, dove dimora la Gioia, il nostro Cuore. Quando inspiriamo la Vita entra in noi e quando espiriamo noi entriamo nella Vita” Michele, insegnate di yoga

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Futuro? Occlusa nera nube che come notte attendi il mio Respiro  su ferruginose reti al colpo di pistola. Tu, piombo squarciante  il verde liquor cerebrale  del mio  lombo sacrale. No! Non permetto fiotti travasanti del mio  caldo sangue. Apparente specchio  del mio futuro, vigliacco traditore... ... nel viver Io Radici del Presente. Alessandra Miorin

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