La Cittadella della Scala nell'ex Innocenti: "Sarà un simbolo per Milano"

A Rubattino nascerà la nuova sede di laboratori e magazzini, con sale prove e Accademia del Piermarini

Roberto Bolle: a Rubattino anche l'accademia dei giovani

Roberto Bolle: a Rubattino anche l'accademia dei giovani

Milano, 15 febbraio 2021 - Gli unici dubbi sembrano riguardare il nome, perché a qualcuno il termine ipotizzato dà l’idea di un luogo chiuso, quasi di una fortezza. Per il resto, e comunque si chiamerà, tutto confermato: la Cittadella della Scala prenderà forma a Rubattino, nella maxi area che una volta ospitava la Innocenti. E sarà un luogo aperto alla città, che racchiuderà al suo interno i laboratori dell’ex Ansaldo, i magazzini del Piermarini, sale prove e auspicabilmente l’Accademia del teatro. Il Comune lancerà un concorso internazionale per individuare lo studio di architettura che si occuperà di mettere su carta millimetrata i desiderata di via Filodrammatici e al contempo creare un luogo che dialoghi con il resto del quartiere e si connetta col vicino parco.

Da decidere se sia meglio demolire tutto il pregresso, ristrutturare o buttare giù la stragrande maggioranza delle strutture in disuso lasciando una piccola testimonianza dell’industria che fu. Della Cittadella si è parlato ieri nel corso di un convegno virtuale organizzato dalla Slc-Cgil: dopo l’introduzione del segretario Francesco Aufieri, è toccato a Paolo Puglisi sollecitare i punti di vista del sovrintendente Meyer, dell’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, del presidente dell’Agis Carlo Fontana, dell’attrice Lella Costa e del segretario della Camera del lavoro Massimo Bonini. "Questo è il momento perfetto per guardare avanti", ha detto Meyer, che ne ha approfittato anche per raccontare la sua idea di futuro per la Scala: sistema di telecamere fisse per rendere lo streaming delle rappresentazioni qualcosa di più di un’alternativa ai teatri chiusi causa Covid; taglio della carta (il Piermarini ne divora 10 tonnellate l’anno) e riduzione di rifiuti e consumo di energia elettrica; conferma e potenziamento del ruolo sociale di via Filodrammatici, con un’attenzione specifica alle fasce meno abbienti.  

Il progetto Cittadella rientra pienamente in questo alveo, visto che garantirà al teatro un indubbio risparmio in termini di affitti e un’ottimizzazione degli spazi. Un’idea che trova "d’accordissimo" Fontana, che da numero uno dell’Associazione generale italiana dello spettacolo fa sapere che a brevissimo chiederà un incontro al ministro (confermato) dei Beni culturali Dario Franceschini per avere una data certa sulla riapertura di teatri e cinema. Dal canto suo, Maran ha spiegato che la via maestra è quella di un concorso internazionale preceduto da una seria e approfondita riflessione sul ruolo della Cittadella, così da non perdere l’occasione di renderla "nuovo simbolo della metropoli di quartieri". Puglisi ha le idee chiarissime sull’argomento, e non da ieri: "Deve diventare un grande polo industriale dell’arte, in grado di realizzare opere anche per altri teatri: abbiamo forze e competenze per farlo".

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