'Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori': il capolavoro ritrovato di Hayez è alla Gam

È la tela numero quattro si offre agli ammiratori nelle sale della Galleria d’Arte Moderna di Milano

Il capolavoro di Hayez 'Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori'

Il capolavoro di Hayez 'Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori'

Milano, 14 novembre 2018 - Si era artisticamente innamorato, il melodrammatico Francesco Hayez, di Valenza Gradenigo, nobildonna veneziana, tanto da dedicarle ben quattro dipinti. L’ultimo in ordine cronologico era noto soltanto da documenti e critiche, ma non era mai stato ritrovato. È riapparso da poco, scoperto sul mercato antiquario da un abile e fortunato collezionista, e attribuito, passo decisivo, al maestro. Ora la tela numero quattro di “Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori”, capolavoro riscoperto, si offre agli ammiratori nelle sale della Gam, la Galleria d’Arte Moderna di Milano. Insieme alle sue tre sorelle, realizzate dal loro autore fra il 1832 e il 1845 e concesse in prestito da Brera, dalle Gallerie d’Italia e da un collezionista privato.

Celebrato da tanti ma non da tutti, Francesco Hayez, pittore prolifico nella sua lunga vita, nato a Venezia nel 1791, scomparso a Milano nel 1882. Non era assolutamente amato, per esempio, da Giulio Carlo Argan: “Nella pittura di Hayez tutto è teatro, tutto è incredibilmente falso”, un pittore romantico che, come il principe di Salina, gattopardescamente “finge di cambiar tutto per non cambiar nulla”. E che, nei suoi “Vespri Siciliani”, ritrae una fanciulla che “sviene come prescritto”. Giudizio spietato, negli ultimi tempi addolcito dagli studiosi ma soprattutto dall’approvazione incondizionata del grande pubblico, ma che poggiava su basi anche scientifiche: Hayez era stato consulente per scenografie delle grandi opere verdiane. E sono ben scenografiche le varie versioni, tutte esposte, a confronto, di “Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori”.

Episodio storico, risalente al 1662, quando la dama, colpevole di aver tentato di salvare l’amato Antonio Foscarini, condannato per tradimento, viene condotta davanti ai giudici dell’Inquisizione, tra i quali figura il suo stesso padre, episodio che Hayez però sposta da un possibile realismo su un binario romanzesco e sentimentale, contribuendo anche lui al mito di una Venezia torbida e misteriosa. Quella che gli aveva fatto da ispirazione per le sue tele dalle pagine della tragedia “Antonio Foscarini” o dal romanzo francese “Foscarini ou le patricien de Venise”. In contemporanea con la grande mostra sul Romanticismo in corso alle Gallerie d’Italia, l’esposizione alla Gam non si limita certo alle quattro “Valenze”. Le fa dialogare con altre tele ottocentesche ma soprattutto con opere di Hayez come i ritratti del Manzoni e di Matilde Juva Branca o la “Maddalena penitente”: non a caso Gam e Brera si dividono i più importanti dipinti del maestro.

Gam (via Palestro 16). Catalogo in galleria. Info: 02.88445943.

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