SIMONA BALLATORE
Cultura e Spettacoli

Milano, Bruno Bozzetto si racconta: “La mie vignette? Davide contro Golia per gli animali”

Il papà del Signor Rossi e di Vip: “Unico rimpianto? Non essere diventato vegetariano prima. Vengono ammazzati 80 miliardi di animali all'anno: è il più grande crimine nella storia dell'umanità”

Bruno Bozzetto è stato uno dei più grandi animatori italiani, qui con la sua amica Beeelen
Bruno Bozzetto è stato uno dei più grandi animatori italiani, qui con la sua amica Beeelen

Il signor Bozzetto arriva in libreria, per Rizzoli Lizard. Non una semplice autobiografia, perché "le autobiografie sono roba da morti" dice il papà del Signor Rossi, che non solo non ha "mai smesso di guardare avanti", ma a 85 anni scia ancora "e quando scii non puoi permetterti nemmeno mezzo sguardo alle tue spalle". Insieme a Simone Tempia racconta “Una vita animata“: la presenteranno domani alle 19, al Castello Sforzesco per Bookcity.

Cominciamo dalle confessioni: è negato per le barzellette.

"Sì, anche se mi piacciono tantissimo. Vado meglio con le freddure e soffro tantissimo a teatro: mi immedesimo con gli attori, temo che sbaglino una battuta. Preferisco i film, non si improvvisano".

Colpa o merito delle due rosette che ha nei capelli?

"Lo sentivo sempre dire a mia mamma, anche quando eravamo sfollati durante la guerra: 'Ha due rosette, diventerà qualcuno, uno diverso da tutti'".

E in effetti, la sua vita sembra un film...

"Simone Tempia è stato bravissimo a raccogliere le mie sciocchezze, con garbo, interpretare i miei racconti con umorismo e riuscendo a intrattenere il lettore. Me lo hanno detto: perché non farci un film? Non esageriamo, e non ho nemmeno scritto tutto. Sa una delle più belle che non ho detto?".

No, me la dica subito.

"Ero in Canada a ritirare un premio: alla festa di benvenuto c’era un sacco di gente, non riconoscevo nessun animatore, ma sono rimasto venti minuti a comunicare con gente affabile, colpita dal fatto che arrivassi dall’Italia. Ero finito a un matrimonio di sconosciuti, alla festa sbagliata".

Tra i personaggi ai quali ha dato vita, quale le somiglia di più?

"Il Signor Rossi. E in lui rivedo molto mio padre, il suo spirito critico, che ho ereditato. Devo tanto a lui. Quando ho cominciato non capiva che questa mia passione sarebbe diventata un lavoro, ma mi ha sempre appoggiato, sostenuto, incoraggiato. E non è scontato".

Bozzetto ha fatto della tutela degli animale una delle sue ragioni di vita
Bozzetto ha fatto della tutela degli animale una delle sue ragioni di vita

Tra le pagine del Signor Bozzetto ci sono gli incontri importanti. Uno su tutti: quello con Piero Angela.

"Piero era una persona meravigliosa, non solo per educazione e intelligenza. Lavorare insieme a lui è stato bellissimo, in dieci anni non abbiamo mai avuto uno screzio. Ci parlavamo anche dall'America e ci dicevamo: 'Chissà se ci pigliano per spie russe quando ascoltano i nostri discorsi?'. Sembrava un ragazzo, si divertiva quando inventavamo quello che non era scritto sui libri. L'aneddoto più bello? Sono finito a casa sua e si è messo a suonare il piano, non sapevo di questa sua passione. Era bravissimo. Manca ancora tanto".

Ricorda anche Enzo Jannacci.

"E ricordo bene anche la nostra "rottura": ma è stato un bene per lui, non era fatto per questo lavoro, stava già inventando canzoni. Se si fosse impantanato due anni con noi gli avrei rovinato la vita. Mi ricordo quando ci chiese la copertina per "Il cane con i capelli", le sue composizioni erano originalissime, uniche".

Nella sua “vita animata“ non poteva mancare Il Giorno.

"Che mi ha fatto guadagnare 10-15 anni di carriera (sorride). Eravamo a Cannes: io ero un ventenne, Sophia Loren un mostro sacro. Il giornalista Pietro Bianchi, deluso dal film con la Loren, passò per caso dalla sala dove proiettavano il mio “Tapum!“. “Bozzetto è meglio della Loren”: il colpo del titolista. Conservo ancora tutti i telegrammi ricevuti, non c’era Whatsapp. Sono sempre rimasto legato al Giorno, insieme pubblicammo anche dei fumetti per raccontare Minivip, West and Soda, il Signor Rossi e i film in uscita".

Bozzetto insieme a Piero Angelo
Bozzetto insieme a Piero Angelo

Quando tornerà il Signor Rossi?

"Oh, il Rossi avrebbe tantissimo da dire con l'intelligenza artificiale! L'idea c'è, fatica a decollare perché lo studio di mio figlio Andrea e di Pietro Pinetti è impegnato in successoni: di "The game catchers" hanno chiesto altri 50 episodi, Topo Tip piace tantissimo. E sono felicissimo per loro: hanno toccato un genere per bambini con estrema cura e professionalità. Per ora non c'è spazio quindi per Rossi, che provoca più gli adulti, ma chissà!".

Un capitolo è per la sua amica pecora, Beeelen.

"Che è sempre con me, tranne quando lavoro: lo studio è a 15 minuti di bicicletta e non ha ancora imparato a pedalare, anche se le piacerebbe molto. Considero gli animali come fratelli. E vedo ogni giorno cose orrende che cerco di combattere con le vignette, anche se mi sento Davide contro Golia. Tra poco usciranno tre cortometraggi, li presenteremo l'11 dicembre all'Anteo: uno è sulla guerra, uno sugli insetti, uno sull'uomo. Il titolo è eloquente: Sapiens?”.

Un rimpianto?

"Non essere diventato vegetariano prima. Tutti noi viviamo in buchi neri, i buchi neri delle abitudini che ci tengono bloccati con quel "Si è sempre fatto così". Vengono ammazzati 80 miliardi di animali all'anno: penso che stiamo commettendo il più grande crimine nella storia dell'umanità. Il mio obiettivo adesso è sollevare dubbi, far riflettere: mi basterebbe quello".

C’è una storia o un personaggio che vorrebbe animare ora?

"Quello che volevo dire l’ho detto, si corre il rischio di dire le stesse cose in maniera diversa, ma continuo a raccogliere le mie idee in un libro, il libro ideale. Ogni tanto lo sfoglio e qualcuna prende forma: è una cartina al tornasole, se dopo 20 anni ti colpisce ancora, funziona".

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