La magia e la forza del blues sulle orme dei grandi della Route 61

Daniele Tenca con il nuovo singolo rivisita This Land di Gary Clark Jr, inno contro la discriminazione

Daniel Tenca ha condiviso il palco con Springsteen, Nile e Maddock

Daniel Tenca ha condiviso il palco con Springsteen, Nile e Maddock

Milano, 2 agosto 2020 - La sua strada (musicale) corre lungo la Route 61, dalla Louisiana al Minnesota, passando nel suo vecchio tracciato da Duluth, là dove nacque un certo Bob Dylan. L’autostrada del blues, quella di Clarksdale del famoso “crossroad” dove Robert Johnson fece il suo incontro con il diavolo, quella della “Memphis Tennessee” immortalata da un celebre pezzo di Chuck Berry, la città di Elvis e del Sun Studio che “ascoltò” gli album di B.B. King e Johnny Cash. Queste sono le radici di Daniele Tenca, bluesman milanese che ha condiviso il palco con Bruce Springsteen, Willie Nile e James Maddock e ha rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge in quella Memphis dove "in un tranquillo ristorante in cui io e la mia band eravamo gli unici bianchi ho capito che basta anche solo invertire i colori per immaginare cosa prova chi subisce il razzismo".

Perché questo è Daniele, "come artista e come uomo": "Ho sempre lavorato col blues come strumento di comunicazione sociale". E ha deciso di farlo anche con il suo ultimo singolo. Una personale rivisitazione di “This Land” di Gary Clark Jr, inno provocatorio contro ogni discriminazione. Una versione in chiave moderna, portata nel territorio sonoro di Woody Guthrie, per "guardare quello che è successo e quello che succede". Cercando di dare forza ai concetti di protesta civile e di appartenenza anche grazie alla grafica e alle animazioni di Burla 22, illustratore, graffitaro e rumorista riminese che ha curato il video del brano. Una cover, sì. Ma una scelta voluta perché "è difficile trovare le parole giuste per parlare con credibilità di un tema che non vivi sulla tua pelle". E sarà l’unica cover del suo prossimo album, con la funzione di collegamento tra mondi, dell’indifferenza e dell’isolamento. Con la chitarra a tracolla e la sua "tazza di caffè" dove mescolare sonorità moderne al blues delle origini. Animato da quel sogno impossibile di "starmene seduto tra B.B. King e Derek Trucks e jammare con loro".  

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