Barbara Gallavotti: "Io, il virus, le varianti e le sette vite dei gatti"

Autrice di Superquark, torna con le sue consuete “pillole“ sull’attualità scientifica dei nostri giorni

Barbara Gallavotti

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Milano, 6 gennaio 2021 - «Avevamo un dovere, come museo scientifico, di comunicare contenuti di estrema precisione in un periodo difficile, come quello vissuto a marzo. La cosa che mi ha fatto piacere è che alcuni di questi video che abbiamo prodotto per informare sul Coronavirus sono stati utilizzati dagli insegnanti per i loro studenti». Barbara Gallavotti torna da domani con il consueto appuntamento di #StorieAttualità del palinsesto digitale messo a punto dal Museo della Scienza eTecnologia Leonardo da Vinci. Giornalista scientifica, autrice di Superquark RAI e consigliere per il coordinamento scientifico del Museo, una laurea in biologia e una inesauribile curiosità e amore per la scienza, Barbara Gallavotti prepara delle “pillole“informative seguitissime (15 mila utenti a video), dal razzo Vega, il modello del primo vettore sviluppato dall’agenzia spaziale europea e Avio, presente nel museo, sino ai segreti scientifici e alle mille vite dei gatti che lei adora («sono più intriganti e interdisciplinari») e naturalmente all’attualità Covid.

Che cosa bolle in pentola per domani? «Le domande sono tante ma credo che il nostro pubblico voglia ancora avere degli approfondimenti sulle varianti del virus, da quella inglese alla variante sudafricana. Il dibattito si è riacceso dopo le dichiarazioni del minitro inglese; il timore dell’opinione pubblica è che le varianti ci riportino al punto di partenza. Ma i vaccini sono progettati in maniera tale che è abbastanza facile riformularli e contrastare anche i cambiamenti»

Ci sono più contrari o favorevoli alla vaccinazione? «Favorevoli. Credo che si vaccineranno in tanti. C’è gente che ha dei legittimi dubbi su un farmaco nuovo. Ma la prima dose è stata già somministrata a milioni di persone , quasi cinque solo negli Stati uniti, e man mano che apparirà sicuro i dubbi spariranno. Il compito della divulgazione è informare sull’aspetto scientifico, non raccontare la sequenza di eventi che è più campo della cronaca»

Non mancano durante i suoi collegamenti le incursioni in altre materie...il video sulla gatta Enrica, la mascotte del museo, ha fatto registrare dei picchi di ascolto... «I gatti mi sono sempre piaciuti moltissimo e credo che presto scriverò un libro su di loro. Da sempre incuriosiscono la scienza. In Giappone alcuni ricercatori di Kyoto hanno studiato la capacità dei felini di capire addirittura le leggi della fisica in particolare quelle di causa ed effetto». 

Quando torneremo ad una vita normale? «Le epidemie finiscono. Spero che già prima dell’estate riusciremo a tirare un sospiro di sollievo.Questa è la fase più difficile, siamo stanchi ma non possiamo abbassare la guardia».

E le scuole dovrebbero riaprire? «Mi piacerebbe moltissimo che lo facessero, insieme ai musei. La cultura è ecosistema, cosi rischiamo un indebolimento della nostra condizione ».