Nati liberi. Il Banco del 1973. E di oggi

Due cd con l’inedito “La libertà difficile”

Banco del Mutuo Soccorso

Banco del Mutuo Soccorso

Milano, 19 ottobre 2017 - Un senso Fra streamig, musica liquida e collezionismo del vinile, la ripubblicazione di album che hanno fatto la storia anche solo di una discografia importante aggiunge contenuti inediti ai suoni conosciuti. Quindi, la Legacy Edition di “Io sono nato libero 1973-2017” (Sony Music) del Banco del Mutuo Soccorso è cosa buona e giusta. Due cd con l’inedito “La libertà difficile”, registrato quest’anno a Genzano, testi, interviste, fotografie aggiunge un capitolo interessante alla storia del Progressive Italiano. “Io sono nato libero” è il terzo lavoro del gruppo romano, dopo “Salvadanaio” e “Darwin!” (1972), già usciti in Legacy Edition (e “Donna Pautilla”, registrato nel 1970 e pubblicato nel 1989).

Contiene il “Canto nomade per un prigioniero politico” e l’inno “Non mi rompete”, mini suite e passaggi strumentali fra prog rock, classica (opera contemporanea) e jazz (free jazz), la sperimentazione della voce e del suono che trovò nel fonico Gaetano Ria il suo architetto. Lo ha voluto Vittorio Nocenzi, anche nel nome di chi non c’è più, Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, mentre lavora a un nuovo album. “La libertà difficile” è un album inedito con rielaborazioni dei temi originali contenuti in “Io Sono Nato Libero” e nuovo materiale, composto da Vittorio Nocenzi e dal figlio Michelangelo, registrato con la formazione attuale del Banco. Il libretto di 40 regala un albero genealogico della loro discografia. “La città sottile”, “Dopo... niente è più lo stesso”, “Traccia II” sono le altre tracce del disco del 1973, mentre nel secondo cd un’intervista a Vittorio Nocenzi è un percorso guidato ai brani vecchi e nuovi, che sono quei 40 anni a specchio... «Dal punto di vists musicale, questa “Legacy edition” è stata anche la possibilità di dare alle stampe più di 30 minuti di registrazioni inedite del Banco - racconta Nocenzi -. L’ultima volta che è accaduto qualcosa del genere è stata nel 1993. Troppi anni di attività prevalentemente concertistica della band. Per cui oggi, posso dire a nome di tutti i musicisti del BMS, che il nostro futuro lo vediamo molto impegnato in attività di composizione e di registrazioni di nuovo materiale. Fra pochissimi mesi, appena avremo finito i concerti attualmente in programma, entreremo di nuovo in studio per registrare un nuovo album, al quale seguirà l’opera contemporanea “Orlando”». L’ascolto ci consegna una musica in cui solo l’urgenza di libera espressione nasconde una struttura compositiva, di derivazione classica, che è poi diventata sempre più importante nel viaggio del Banco, come la sua dimensione teatrale. Il loro canone inverso.

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