Gli spari, Lennon a terra. E noi lo ricordiamo così

Andrea Mirð, Brunella Boschetti e Omar Pedrini protagonisti de La ballata di John & Yoko di Enzo Guaitamacchi

Andrea Mirð

Andrea Mirð

Bollate (Milano), 1 settembre 2020 - Il cielo perdona , Yoko Ono no. Scontato il termine minimo della pena, l’assassino di John Lennon, Mark David Chapman, dal 2000 si è visto rifiutare la richiesta di libertà vigilata per undici volte. L’ultima solo tre giorni fa con il no decisivo, secondo i media, dell’artista giapponese, da sempre contraria alla sua scarcerazione. Ed è attorno a quella simbiosi tra i due bruciata dalla 38 Special di Chapman una notte di dicembre di quarant’anni fa, che indaga giovedì sera a Villa Arconati “La ballata di John & Yoko”, lo spettacolo in cui il giornalista Ezio Guaitamacchi si ritrova a tu per tu con pensieri, parole e canzoni del mondo lennoniano assieme ad Andrea Mirò (al secolo Roberta Mogliotti), Omar Pedrini, e Brunella Boschetti Venturi.

Lei Mirò, come la pensa? "Da fan dei Beatles impegnata con le organizzazioni che si battono ad ogni latitudine contro la pena di morte, dico: nessuno tocchi Chapman… ma forse è giusto che rimanga lì dove si trova".

Più che sull’omicidio, questo spettacolo è però un omaggio a John sulla viglia di quegli 80 anni che avrebbe compiuto il 9 ottobre. "Partiamo da quei cinque spari davanti al marciapiede del Dakota Building, a Manhattan, per poi riavvolgere la pellicola di una tra le più incredibili avventure della musica popolare. Mi piace il modo di raccontare che ha Guaitamacchi, dettagliato e spesso imperniato sull’aneddotica meno conosciuta, corredato da video e foto rare".

Molti hanno dipinto Yoko Ono come una sovversiva blasé, cresciuta all’ombra del marito . "E sbagliano, perché è stata tutto tranne che un’appendice del colosso che aveva al fianco. E oggi è ancora la voce più autorevole nel tenere alta l’attenzione sulle idee di John".

Un po’ quello che è capitato a lei con Enrico Ruggeri? "In questi ultimi anni ho fatto il maestro concertatore della Notte della Taranta, ho diretto l’orchestra di “27 Dollari”, l’opera multimediale ispirata alla storia del Nobel Muhammad Yunus, mi sono presa le mie belle libertà. Ma non sempre la cosa traspare".

Lei ha pure un altro spettacolo in circolazione “Barbera e champagne - Brindando a Gaber e a Brassens” con Alberto Patrucco e a luglio ha messo in scena nel cortile di Palazzo Sormani “Far finta di essere sani”, sempre del Signor G. "Covid permettendo, quest’ultimo dovremmo riprenderlo a fine anno sul palco del Teatro Menotti. Staremo a vedere". Un progetto da realizzare prima o poi? "Un dialogo con me stessa da portare a teatro".  

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