La star russa della lirica: "Io contro questa guerra"

Anna Netrebko attesa alla Scala parla della crisi ucraina

La soprano Anna Netrebko nel Macbeth alla prima della Scala

La soprano Anna Netrebko nel Macbeth alla prima della Scala

Milano. 28 febbraio 2022 - "Sono contraria a questa guerra. Sono russa e amo il mio Paese ma ho molti amici in Ucraina e la pena e il dolore ora mi spezzano il cuore. Voglio che questa guerra finisca e che la gente possa vivere in pace. Questo è ciò che spero e per cui prego". Sui social ha preso posizione Anna Netrebko, star russa della lirica che ha inaugurato anche l’ultima stagione della Scala (coincidenze, con il Macbeth) e ci dovrebbe tornare dal 9 marzo per l’Adriana Lecouvrier, anche se non sarà alla prova in programma oggi.

A Milano, dove ieri altre centinaia di persone sono scese in piazza contro la guerra scatenata dalla Russia di Putin invadendo l’Ucraina. E alla Scala che ha messo la bandiera ucraina sul palco, tributato un minuto di silenzio per le vittime della guerra durante il concerto della Filarmonica, e soprattutto chiesto a Valery Gergiev, direttore musicale del Mariinskij che sabato prossimo dovrebbe tornare a dirigere la prima replica de “La dama di picche“, di prendere le distanze dall’invasione russa o di non presentarsi. Questo perché Gergiev, oltre che amico personale di Putin, otto anni fa fu, con altri artisti vicini al regime, tra i firmatari di una lettera a sostegno dell’invasione della Crimea decisa dall’autocrate di Mosca dopo la rivoluzione del 2014 che aveva spodestato il filorusso Viktor Janukovyč dal governo dell’Ucraina. Gergiev sinora è rimasto in silenzio, anche con il New York Times che ha ricordato quanto Putin abbia contribuito al suo successo con finanziamenti e premi. La soprano Netrebko, che dal direttore del Mariinskij di San Pietroburgo è stata scoperta, interviene anche anche su questa vicenda, pur senza far nomi: "Obbligare artisti a dar voce alle loro opinioni politiche in pubblico e a denunciare la loro patria non è giusto. Questa dovrebbe essere una libera scelta - ha osservato la diva Anna –. Come molti dei mie colleghi, io non sono un politico. Non sono un’esperta di politica. Sono un’artista e il mio scopo è unire le persone divise dalla politica". Dal 68 enne Gergiev non solo la Scala ma anche altre istituzioni musicali prestigiose, negli Usa, in Germania, Austria, Olanda e Gran Bretagna hanno preso le distanze per la sua vicinanza alla politica espansionistica di Putin. Sono stati annullati i suoi concerti da qui alla prossima estate, rischia di perdere il podio a Monaco di Baviera e la direzione onoraria della Rotterdam Philharmonic Orchestra. Ha perso l’ingaggio per dirigere i Wiener nella tournée americana, con tre date alla Carnagie Hall di New York. Come il sindaco di Milano Beppe Sala, anche il borgomastro di Monaco Dieter Reiter gli ha lanciato un ultimatum, affermando che deve condannare la "brutale guerra aggressiva contro l’Ucraina" entro oggi o sarà espulso dalla direzione dei Münchner Philharmoniker, tre anni prima della scadenza del suo contratto.