Anna Netrebko scarica Putin e torna in scena

Presa di distanza netta della diva dell’opera. Tissi e altre star del balletto in fuga dopo l’invasione danzano per l’Ucraina agli Arcimboldi

Anna Netrebko

Anna Netrebko

Milano - Il 7 aprile agli Arcimboldi andrà in scena Pace for Peace, per raccogliere fondi a favore dei profughi dalla guerra in Ucraina. Lì, nello stesso teatro dove avebbe dovuto esibirsi Sergej Polunin, ucraino filorusso col volto di Putin tatuato sul petto, che però ha dato forfait "per infortunio", ci sarà uno spettacolo diverso, con l’apporto dell’Accademia ucraina milanese diretta da Cristina Calvino Prina, che ha docenti moldavi, bielorussi, russi e ucraini e ha accolto 15 giovani allievi profughi.

Jacopo Tissi, figlio della Scala, étoile del Bolscioi, che ha lasciato Mosca al volo, dicendosi choccato dall’orrore della guerra, è della partita: "Sono felice di partecipare a questo gala nato in pochi giorni con un ampio repertorio e con tanti colleghi; è un messaggio di armonia per un aiuto concreto". Danzerà con Tissi Evgenia Korshunova, ucraina, solista principale a Leopoli e dal 2018 a Kiev, che lavora al Carcano. Dice di essersi sentita presa per mano qui, col figlio di quattro anni: "Mio marito ha scelto di andare al fronte; è un patriota e ne sono orgogliosa. Amo l’Italia, ma certo vorrò tornare a casa". Così, mentre al teatro di Donetsk la S della serpentina delle ombre di “Bayadère” prende forma di Z, tutto l’ex impero sovietico e satelliti danza a Ovest per la pace e l’Ucraina. Ma la Russia e i russi hanno dato tanto storia al balletto, "non lo si può dimenticare", è un coro. Nel cast degli Arcimboldi spiccano Alina Cojocaru, rumena, già prima ballerina a Kiev e al Royal Ballet di Londra e il suo compagno Johan Kobborg, danese, già direttore del Balletto Rumeno. Nonché coreografo del “Romeo and Juliet” che Polunin portò all’Arena di Verona nel 2019. L’amico Sergej? "L’abbiamo incontrato a gennaio, per il nostro balletto a Londra. Certo soffre e tace. Sui social ha un piede fasciato".

Sui social, intanto, la diva russa dell’opera Anna Netrebko, che all’inizio dell’invasione si era presa un periodo di pausa dando forfait anche alla Scala (che non a lei, ma al suo primo mentore Valerij Gergiev, aveva chiesto una presa di distanza da Putin), annuncia il rientro sulle scene, con una presa di posizione più netta dei post d’inizio marzo ("Sono contraria a questa guerra" ma "non è giusto obbligare gli artisti a denunciare la loro patria", scrisse). Ieri Netrebko ha chiarito: "Condanno espressamente la guerra all’Ucraina e il mio pensiero va alle vittime di questa guerra e alle loro famiglie. Non sono membro di nessun partito né sono alleata con nessun leader della Russia. Riconosco e rammarico che le mie azioni o affermazioni passate possano essere state fraintese. Ho incontrato il Presidente Putin solo una manciata di volte, soprattutto per ricevere premi o all’apertura delle Olimpiadi. Non ho mai ricevuto alcun sostegno finanziario dal governo russo, vivo e sono residente fiscale in Austria. Amo la mia patria Russia e cerco pace e unità solo attraverso la mia arte. Dopo la mia pausa, riprenderò ad esibirmi a fine maggio, inizialmente in Europa".

Intanto la Scala , dove il 9 aprile si danza per Carla Fracci, comunica che Svetlana Zakharova ha rinviato la sua presenza a Milano. Non ci sarà neppure Olga Smirnova, che come Tissi ha dovuto lasciare il Bolscioi, per impegni in Olanda, ma si esibirà il 4 aprile in un altro gala per la pace al San Carlo di Napoli.