Alexia, lo spirito del (mio) Natale fra pop e blues

La cantante presenta l’album “My Xmas“: un tempo se lo facevi eri a fine carriera, io voglio solo tornare bambina

Alexia

Alexia

«L’idea dell’album di Natale m’è venuta in mente lo scorso anno, ma eravamo ormai già in tempo di addobbi… così ho pensato che avrebbe potuto rappresentare una buon progetto da sviluppare nel 2022" racconta Alexia parlando di “My Xmas”, l’album con la coccarda da mettere sotto l’albero (assieme a quello presentato proprio ieri in piazza Duomo da Andrea Bocelli & Family nella cornice della Milano Music Week). Disco in cui la cantante spezzina trapiantata a Milano, ha sposato il nipote di Giorgio Armani Andrea Camerana che le ha dato due figlie, canta in inglese, infiammando con la sua voce “black” e potente, dieci classici da caminetto e panettone. "Facendo leva sulla maturità raggiunta, infatti, sono arrivata ad un momento della mia vita in cui mi piace interpretare i grandi classici della canzone".

Niente più patemi d’animo, insomma.

"Non avendo più niente da dimostrare, con la musica ho solo voglia di divertirmi. Fra l’altro ho conosciuto un giovane produttore, Luca Serpenti, con cui mi sono trovata subito molto bene. E si sa che per me i rapporti umani per me contano. Forse perché durante il cammino un po’ mi sono mancati, colpa della mia ritrosia al 70% e dell’ambiente per il restante 30%. Ma oggi non ho grandi rimpianti".

L’album rappresenta per lei una buona ripartenza.

"Un tempo facevi il classico disco di Natale o eri a fine carriera o grattavi il fondo del barile. Invece per me è un modo per tornare bambina e recuperare quello spirito lì. Ed è bello farlo da madre".

Il repertorio natalizio è vasto.

"Ma io sono andata a pescare nella musica che amo, quindi nel blues, nel rhythm’n’blues, nel pop-rock. Quindi canzoni degli anni ’50, ’60, ’70 molto suonati col pensiero al live. Visto che ovviamente lo proporrò pure dal vivo con tappa al Blue Note l’8 gennaio".

Il pezzo che ha dato il via al tutto è stato “Have yourself a merry little Christmas”. Il brano che Judy Garland cantava sullo schermo in “Incontriamoci a St. Louis”?

"Per la grande fragilità della storia dura, a tratti tragica, che l’ha resa una donna amatissima. Ascoltarla cantare un brano natalizio significa sentirla cercare quella speranza che purtroppo non ha mai trovato. E poi è la madre di Liza Minnelli, personaggio-cardine della mia vita. Anzi, una vera e propria ‘coach’ visto che già da bambina ascoltavo i suoi dischi sforzandomi di cantare come lei. Un po’ quello che ho provato a fare pure con Aretha Franklin, Whitney Houston, Chaka Kahn. E poi c’è un’altra cosa".

Dica.

"In studio ho cantato quel pezzo dieci volte. Ma la nona traccia l’abbiamo registrata il 9 settembre, all’indomani della scomparsa della regina Elisabetta. E io l’ho interpretata pensando proprio a lei. Alla fine, abbiamo convenuto tutti che era la migliore e l’abbiamo messa nel disco".

 

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