"Saremo giovani" beffa Blu Monday: il raggio di sole di Bianco e Selton

Il cantante torinese con Selton, l trio brasiliano trapiantato a Milano, e il nuovo album in primavera

Frame video Alberto Bianco

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Milano, 20 gennaio 2021 -  Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Lui è Cliff Arnall, psicologo della Cardiff University e autore dell’equazione che ha permesso di stabilire qual è il giorno col più alto fattore di depressione dell’anno: il terzo lunedì di gennaio. Quel temuto “Blue Monday”, su cui tre giorni fa Bianco e i Selton hanno pensato bene di scherzare mandando in radio la loro “Saremo giovani” avvinghiata come l’edera all’umore (nero) di versi malati di Sudamerica e di saudade come “a te non stanca piangere, a te non stanca digerire, oggi è il giorno più triste dell’anno”. Il tributo a “o dia mais triste do ano” del cantante torinese, 37 anni, e del trio brasiliano trapiantato a Milano, è un raggio di sole in pieno inverno e preannuncia l’arrivo del quinto album di Alberto Bianco, dieci anni dopo il debutto di “Nostalgina”.    

- Alberto, com’è nata quest’intesa con i Selton?

“Quando mi sono reso conto che la canzone andava oltre l’anima torinese delle strofe più introverse e scure aprendosi ad un mood latino-americano, ho pensato di farla ascoltare a Daniel, Eduardo e Ramiro. E come m’è sembrato di sentire nell’aria un certo entusiasmo, gli ho subito proposto di aggiungere i loro colori ai miei”.

- Il brano è multilingue.

“Il papà di mia nonna era di un paese vicino a Lisbona, quindi sentire i Selton cantare una strofa della canzone in portoghese mi ha riportato alle telefonate che i miei si scambiavamo coi parenti a Natale, capendo quasi nulla”.

- Dove avete realizzato il tutto?

“La parte mia l’ho registrata a Torino nello studio in cui sta nascendo il mio nuovo disco, mentre il resto a Milano nello studio dei Selton, che praticamente è casa di Ramiro vicino Piazzale Loreto. Idealmente, Milano è la città in cui stanno i ragazzi della mia generazione a cui mi rivolgo con le canzoni del mio prossimo album”.

- A proposito, quando arriverà?

“Tanto questo singolo che il predecessore ‘Morsa’, pubblicato assieme a Dente un paio di mesi fa, figureranno nell’album che conto di pubblicare a primavera. Il periodo lo richiede; noi che abbiamo la grande fortuna di fare questo lavoro, infatti, abbiamo forse pure il dovere di regalare alle persone un po’ di svago… e di stimolargli dei pensieri”.  

- Ha resistito alla tentazione di aggiungere una “n” al titolo della canzone?

“Per ‘Sanremo Giovani’, purtroppo, sono fuori età. Anche se l’idea di giocare la carta del Festival ha iniziato ad interessarmi quando ci sono andati due miei cari amici come Levante e Diodato. Ma quello che scrivo non penso troverebbe ancora su quel palco l’accoglienza giusta e quindi preferisco aspettare”.

 

 

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