Milano, 'L’Adorazione dei Magi' di Paolo Veronese sotto l’albero di Natale

Il capolavoro da Vicenza al Museo Diocesano Carlo Maria Martini

Adorazione dei Magi di Paolo Veronese

Adorazione dei Magi di Paolo Veronese

Milano, 30 ottobre 2018 - Occhiuta pure in Italia, anche se non feroce come in Spagna, l’Inquisizione, da noi Sant’Uffizio. Persino Paolo Veronese, uno del “grande trio” - gli altri erano Tiziano e Tintoretto - che dominò la pittura veneziana del Cinquecento, si trovò ad avervi a che fare. Quando, nel luglio 1573, gli venne chiesto di giustificare l’inedita ambientazione in un palazzo sontuoso e non nella consueta povera locanda dell’“Ultima Cena” dipinta per i Domenicani della Basilica veneziana dei Santi Giovanni e Paolo. Brillante la difesa che l’artista fece di se stesso, e indulgenti i giudici: “Noi pittori avemo la licenza che si pigliano i poeti et i matti”. Resta comunque il fatto che cambiò titolo al dipinto: “Convito in casa Levi”.

Anche per “L’Adorazione dei Magi”, capolavoro della pittura sacra degli anni della sua piena maturità, Paolo Caliari, per tutti il Veronese, attinse al suo amore per le impostazioni scenografiche. Capolavoro grande in tutti i sensi, il dipinto che, prestito del Comune di Vicenza, è giunto a Milano, per la prima volta, per festeggiare il Natale 2018. A ospitare la tela di oltre tre metri per due sarà, sino al 20 gennaio 2019, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini. Precursore dell’estetica barocca, il Veronese a cornice della povera capanna in legno che accoglie la Sacra Famiglia pone un’imponente architettura d’impianto palladiano, un tempio in rovina che allude al mondo pagano ormai in declino.

I magi sono riccamente abbigliati con stoffe preziose: sempre attento ai suoi committenti, il Veronese non dimentica così Marcantonio Cogollo, ricco mercante di tessuti, anzi lo eterna nel personaggio barbuto alle spalle del re moro. Quasi circolare la scena, che ruota in un’immobilità dinamica attorno al re con il manto rosso. Paggi e servitori elegantemente vestiti, e gli immancabili vezzosi cagnolini, sembrano trasformare l’evento sacro in una festa cinquecentesca. Il restauro del dipinto effettuato nel 2014 permette inoltre di ammirare la sontuosità dei panneggi nella brillantezza cromatica della tavolozza, anche se la pittura aristocratica delle affollatissime pale d’altare del Veronese ha finito per sacrificare la profondità dei suoi personaggi.

La “mostra”, curata da Nadia Righi e accompagnata dal catalogo edito da Silvana, trova la sua naturale prosecuzione nell’attigua Basilica di Sant’Eustorgio, dove verrà esposto al pubblico il bellissimo reliquiario dei Magi, nella cappella a loro dedicata. In attesa del tradizionale corteo dell’Epifania.

Museo Diocesano, Milano, piazza Sant’Eustorgio 3. Sino al 20 gennaio 2019. Catalogo Silvana. Info: 02.89420019.

 

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