Zona gialle e scuole: il piano dei trasporti cambia

Da lunedì in aula il 70% degli studenti delle superiori, il 100% all’ultimo anno. E riaprono alcune attività. Atm e Trenord potenziano il servizio

Persone in metropolitana a Milano (Ansa)

Persone in metropolitana a Milano (Ansa)

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MILANO - L’imminente ingresso della Lombardia in zona gialla già da lunedì e l’aumento della percentuale di studenti ai quali dovranno essere garantiti tragitti casa-scuola il più possibile sicuri ha indotto Atm e Trenord a rivedere il piano di potenziamento del trasporto pubblico messo a punto lo scorso dicembre in vista di quella che sarebbe dovuta essere la ripresa di gennaio. Un potenziamento del potenziamento al quale si è lavorato fino a ieri e che sarà presentato oggi in modo che lunedì tutto sia pronto.

Le preoccupazioni sulla tenuta del sistema non mancano e ieri hanno fatto capolino anche nel tavolo sul trasporto scolastico presieduto dal prefetto Renato Saccone al quale partecipano l’Ufficio Scolastico Regionale, il Comune, la stessa Atm e l’Ats. Solo ieri il Governo ha alzato dal 60 al 70% la percentuale minima di studenti ai quali in zona gialla deve essere garantita la scuola in presenza. Un ritocco che ha suscitato la reazione delle Regioni sia per i modi sia per i tempi con i quali è avvenuto. Da qui la lettera inviata al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, da Massimiliano Fedriga in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni. "Le Regioni e le Province autonome – si legge nella missiva – prendono atto con amarezza delle decisioni emerse in Consiglio dei Ministri in relazione al tema della percentuale minima per la didattica in presenza per gli istituiti della scuola secondaria di secondo grado, in contrasto con le posizioni concordate – mercoledì – in sede di incontro politico, alla presenza di 5 ministri del Governo, dei presidenti delle Regioni e Province autonome, di Anci e Upi".

Dal punto di vista operativo, il trasporto pubblico milanese e lombardo da lunedì dovrà trasportare il 20% di studenti in più per quanto riguarda le superiori. E dovrà farlo – ecco i punti che destano perplessità – tenendo ferma al 50% la capienza massima consentita sui mezzi, perché tale percentuale non è stata rivista dal Governo, e in un contesto come quello della zona gialla che provocherà un aumento generalizzato degli spostamenti visto che da lunedì potranno riaprire alcune attività finora rimaste chiuse. Sui mezzi pubblici avviene già oggi, già in zona arancione, che ci si avvicini pericolosamente al limite del 50% della capienza complessiva. Succede soprattutto nell’ora di punta del mattino, tra le 8 a le 9, quando la media dei passeggeri trasportati arriva a valere l’87% di quel 50%, con punte anche del 92-93%. 

Le contromisure, allora. Innanzitutto, come detto, oggi sarà presentato il piano di potenziamento del servizio, finora abituato alle percentuali da zona arancione. Quanto alla scuola, ieri Saccone ha confermato l’orientamento già anticipato su queste pagine nei giorni scorsi: da lunedì si dovrà fare il possibile per garantire le lezioni in classe a tutti gli studenti dell’ultimo anno delle superiori (in vista della maturità); per i 4 anni precedenti, le percentuali di didattica in presenza dovranno essere calcolate in modo che il conto complessivo di ragazzi in classe raggiunga il 70% del totale, pur tenendo conto delle esigenze di ogni istituto e fermi restando i vincoli imposti dai protocolli sanitari.

Non è tutto. Ieri in Prefettura si è concordato che il 50% degli alunni entri in classe alle 8 e la restante parte dalle 9.30 per evitare di sovraccaricare i mezzi pubblici. A Milano gli studenti delle superiori, statali e private, sono 131mila, quelli da trasportare 91.700, solo quelli delle quinte 22.925, il 17,5% del totale. Scuola a parte, resta fondamentale, ha ribadito Saccone, che negozi, uffici pubblici e filiali di servizi vari rispettino il piano di orari d’apertura differenziati messo a punto col sindaco Giuseppe Sala a dicembre, sempre allo scopo di non congestionare i mezzi pubblici in alcune fasce orarie, rischiando che si creino affollamenti contrari aile norme anti-contagi.