Zona gialla, si riparte tra ressa e incubo maltempo

Parchi strapieni e assembramenti per l’aperitivo, sulla riapertura all’aperto dei locali pesa l’incognita pioggia

Folla sui Navigli

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Il Parco Sempione come una spiaggia in pieno agosto. Le Colonne di San Lorenzo prese d’assalto dal popolo dell’aperitivo. E corso Buenos Aires invaso dagli amanti dello shopping. Ultimi sprazzi di arancione, non proprio incoraggianti. Sì, perché stamattina Milano e la Lombardia si sono risvegliate in zona gialla, come gran parte dell’Italia, con tutto quel che ne consegue in termini di riaperture e restrizioni allentate. Partiamo dalle cartoline che ci ha lasciato in eredità la giornata di ieri e che dovrebbero essere da monito per evitare di (ri)sprofondare in rosso nel giro di qualche settimana: le temperature estive, come sabato, hanno richiamato migliaia di persone nelle aree verdi cittadine, nelle principali arterie commerciali e nelle zone della movida abitualmente più frequentate. La percezione del "liberi tutti" era evidente un po’ ovunque.

Oggi il primo vero stress test per la città. Una prova impegnativa in particolare per il sistema dei trasporti, che, con la capienza massima invariata al 50%, dovrà reggere la riapertura di tante attività e l’incremento della percentuale di studenti che rientreranno in classe per le lezioni in presenza (il 70%, con punte del 100% per gli alunni delle quinte superiori): massima attenzione nelle ore mattutine, soprattutto nella fascia oraria 7-9, per scongiurare pericolosi assembramenti sui mezzi di superficie e in metropolitana. Bar, pub, gelaterie, pasticcerie e ristoranti potranno fare servizio ai tavolini dalle 5 alle 22, a patto che tutto avvenga all’aperto. Al netto di chi aveva già i dehors e di chi è riuscito ad attrezzarsi in extremis negli ultimi giorni, sulle riaperture peserà non poco l’incognita maltempo: le previsioni parlano di pioggia e calo sensibile delle temperature, tanto che alcuni (vedi lo storico bar Basso di via Plinio) hanno deciso di attendere un meteo più clemente; gli altri sperano che i temporali durino il meno possibile per iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel dopo mesi di solo asporto e delivery, in attesa del primo giugno (quando sarà possibile l’apertura al chiuso a pranzo). L’ultima circolare del Viminale ha ribadito che il rientro a casa deve avvenire entro le 22, inizio del coprifuoco; e di conseguenza i controlli delle forze dell’ordine si concentreranno proprio sul rispetto degli orari da parte di gestori e clienti. Oggi è anche il giorno, a lungo atteso pure in questo caso, per la riapertura di musei, cinema e teatri: è obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto della distanza di un metro tra uno spettatore e l’altro (a eccezione dei conviventi), con una capienza che non potrà superare il 50% di quella massima e in ogni caso fermarsi a mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Countdown esaurito pure per i patiti del calcetto, e non solo: sì a tutti i tipi di sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza usare gli spogliatoi a fine match per evitare il rischio contagi; per le piscine all’aperto bisognerà attendere il 15 maggio, per le palestre il primo giugno.