Volanti accerchiate da ragazzini e minorenni rapinati, alta tensione in zona San Siro

La polizia è intervenuta in via Zamagna per una rapina. I residenti: giovanissimi hanno ostacolato gli agenti

Un frame del video apparso su profili Instagram ieri pomeriggio

Un frame del video apparso su profili Instagram ieri pomeriggio

Milano, 19 aprile 2022 - Una piccola folla di giovanissimi accerchia una Volante della polizia. A poca distanza c’è una seconda auto con la stessa livrea e le sirene, sempre circondata da ragazzi. Scena immortalata dall’alto ieri pomeriggio al quartiere San Siro, tra piazzale Selinunte e via Zamagna, e poi apparsa su Instagram. "Abbiamo avuto paura", sottolineano alcuni residenti dei palazzi attorno, in un quartiere che non è nuovo a episodi di questo tipo. Anzi. Basti ricordare il precedente di aprile dello scorso anno, quando circa 300 ragazzi si erano riuniti, nonostante il divieto di assembramento, per assistere e partecipare alle riprese del video dei rapper Neima Ezza e Baby Gang e scatenando una guerriglia all’arrivo della polizia. Stavolta niente sassi né bottiglie scagliati contro le divise ma "anche solo vedere la massa di ragazzi attorno alle auto della polizia ci ha fatto allarmare", commentano gli stessi abitanti. Stando a quanto risulta al momento, le forze dell’ordine sono intervenute nel quartiere di San Siro per una rapina. E le Volanti sono tutte rientrate, hanno fatto sapere in serata da via Fatebenefratelli. 

Stando a quanto ricostruito, la storia è iniziata attorno alle 16.30, quando quattro ragazzini - due fratelli di 16 e 18 anni, un cugino di 18 anni e un altro amico sedicenne, tutti residenti in provincia di Verona - si sono ritrovati in via Zamagna, probabilmente per fare un giro nel quartiere di riferimento della galassia rap milanese. All'improvviso sono stati accerchiati da un gruppo di minorenni e rapinati; uno di loro, il maggiore dei fratelli, è riuscito a scappare e a rifugiarsi in un bar, ma lì ha incontrato un uomo, che lui ha descritto come un italiano sui 50 anni, che prima l'ha rassicurato e poi l'ha rapinato di felpa e scarpe griffate in via Gigante. Il ragazzo ha poi incrociato un trentacinquenne, che gli ha dato davvero una mano e ha chiamato la polizia. Gli agenti delle Volanti hanno raccolto la testimonianza del diciottenne e sono riusciti a rintracciare il fratello minore e l'amico, che nel frattempo si erano spostati in piazzale Lotto.

Qualche minuto dopo, i ragazzi derubati hanno riconosciuto i loro aggressori e li hanno indicati alla polizia. Così gli investigatori hanno perquisito i tre, rispettivamente di 14, 15 e 16 anni, ritrovando gli auricolari e gli occhiali da sole rubati poco prima. Finita? No, perché a quel punto è arrivato il fratello di uno dei tre controllati, che ha cercato di impedire che gli agenti portassero in Questura i tre presunti baby rapinatori e ha incitato gli altri presenti a fare lo stesso. È stato quello il momento di massima tensione, con una cinquantina di persone attorno alle auto della polizia per ostacolare l'operato della polizia. Alla fine, l'intervento di altri equipaggi ha riportato la calma, e i tre minorenni, tutti nati in Italia da genitori di origine nordafricana, e il fratello di uno di loro, ventenne, sono stati denunciati.

Ma perché la folla di giovanissimi le ha accerchiate? Francesco Giani, capogruppo Lega in Municipio 7, che ha postato i filmati sul suo profilo Instagram (gli stessi video poi apparsi pure su Milanobelladadio) spiega al Giorno che "le Volanti della polizia sono interventue in strada e, mentre gli agenti stavano controllando una persona, non so se con l’intento di accompagnarla in Questura per accertamenti o di arrestarla, dai palazzi attorno sono scesi diversi ragazzi che hanno ostacolato le operazioni bloccando fisicamente un’auto con le biciclette. Altri, attorno, stavano immobili per impedire le manovre. Sembrava il preludio di una nuova rivolta", che fortunatamente non è avvenuta.

Un mese fa, un nuovo custode dell’Aler, Giuseppe, 54 anni, era stato aggredito in via Zamagna nel suo primo giorno di lavoro. "Sono stato preso a bottigliate senza alcun motivo. Ho rischiato la vita per 7 euro l’ora, senza aver fatto torti a nessuno", raccontava. A prenderlo di mira era stato un gruppo di ragazzini tra i 15 e i 16 anni, immigrati di seconda generazione, nati in Italia da genitori nordafricani. Mentre a Gratosoglio, lo scorso giovedì, a creare problemi era stato un raduno clandestino in strada di 50 scooter che, come uno sciame di api impazzite, si erano riversati sulla carreggiata di via Dei Missaglia per girare il video musicale del collettivo rapper Group5 creando disagi alla circolazione non solo per la presenza delle decine di motorini ma anche per l’accensione di fumogeni. Il gruppo è stato intercettato dalla polizia di Stato, che sapeva dell’appuntamento grazie al monotoraggio dei social, e che con le Volanti ha disperso la folla motorizzata.

 

 

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