Vizzolo Predabissi, l'Asst: "Ora conosciamo il virus. Così lo gestiamo meglio"

Angelo Cordone sovraintende ai sei nosocomi del territorio: pronti ad aumentare ancora i letti nelle Terapie intensive

Il direttore generale Angelo Cordone (a destra) con il primario Giovanni Marino

Il direttore generale Angelo Cordone (a destra) con il primario Giovanni Marino

Vizzolo Predabissi (Milano), 20 ottobre 2020 -  Salgono i contagi, anche l’Asst di Melegnano e della Martesana è in allerta. Dai dirigenti al personale, il gruppo sanitario del Sud-Est Milanese è pronto a tornare in trincea aumentando i posti-letto in Terapia intensiva e mettendo in atto tutte le strategie organizzative per la presa in carico dei malati. Angelo Cordone è il direttore generale dell’Azienda che comprende sei ospedali, tra i quali quelli di Vizzolo Predabissi, Melzo e Cernusco, già in prima linea durante la precedente ondata.

Direttore, quanti ricoveri da Covid ci sono attualmente nei presidi dell’Asst? "Una quarantina tra Vizzolo, Melzo e Cernusco: venti pazienti sub-acuti e altrettanti acuti, gestiti in degenza ordinaria. Per il momento se il paziente non è grave rimane in cura da noi, se invece necessita di Terapia intensiva gli hub di riferimento sono il San Matteo di Pavia per Vizzolo mentre per Cernusco o Melzo facciamo riferimento al Policlinico di Milano o al Sacco".

L’età media dei ricoverati è diminuita? "Abbiamo un’età media intorno ai 45-50 anni e questo incide sul numero di ricoveri. Troviamo inoltre più positivi perché processiamo molti più tamponi. Non saprei dire se il Covid-19 sia diventato più o meno aggressivo. Di certo ora conosciamo meglio il virus e sappiamo gestirlo con più cognizione".

Come vi preparate a un’eventuale seconda ondata? "Siamo pronti a rimodulare l’offerta, in caso di bisogno. Durante la scorsa emergenza abbiamo curato circa 1.300 pazienti, portando le nostre tre Terapie intensive da 15 posti letto a 37. Un numero che siamo pronti a ripristinare, e nel caso aumentare ancora. Le nostre Terapie intensive hanno risposto con grande professionalità a un vero e proprio tsunami".

Quanti tamponi processate ogni giorno? E quanti esami sierologici? "Siamo nell’ordine di 600 tra test sierologici e tamponi. Numeri importanti grazie al super lavoro dell’équipe della dottoressa Milena Arghittu, microbiologa tra le più accreditate a livello nazionale".

La raccolta del plasma iperimmune procede? "Assolutamente sì. Abbiamo tra l’altro avuto modo di curare due pazienti gravi, che hanno risposto molto bene alle infusioni. Il nostro Centro prelievi lavora senza sosta: un grazie ai donatori, e anche al personale".  

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