Coronavirus, un bimbo positivo alla primaria di Vizzolo Predabissi: tutti in quarantena

Il provvedimento alla primaria Carducci. E al caso rilevato in una quinta potrebbe aggiungersene un secondo in un’altra

Un caso di Covid ha scuola ha fatto scattare la prevenzione

Un caso di Covid ha scuola ha fatto scattare la prevenzione

Vizzolo Predabissi (Milano), 21 settembre 2020 - Un bambino è risultato positivo al Covid, scatta la quarantena per le insegnanti e 23 alunni della classe. È successo alla scuola primaria Carducci, dove in questi giorni è scoppiato il primo episodio di contagio in una quinta. Si teme un secondo caso nell’altra quinta, le prossime ore – con l’arrivo dei risultati del tampone – saranno decisive per capire se la quarantena preventiva dovrà essere estesa all’intera classe.

Il piccolo è andato a scuola solo primo giorno, lunedì scorso, già la mattina successiva ha accusato i primi sintomi e la famiglia lo ha tenuto a casa in via precauzionale. Nel pomeriggio i sintomi sono peggiorato e la famiglia lo ha portato al pronto soccorso di Vizzolo per un controllo, dove è stato subito sottoposto al tampone. Mercoledì è risultato positivo al Covid, così come i genitori e gli altri tre fratellini. A quel punto, giovedì è scattata la quarantena. "Tutta la famiglia è risultata positiva, ma non con carica virale alta – spiega la sindaca, Luisa Salvatori -: il piccolo sta bene, ha solo leggero mal di gola, tanta spossatezza e un dolore diffuso sul corpo. Subito sono stati avvisati i dirigenti scolastici e tutte persone con cui il piccolo ha avuto contatti".

Non c’è da preoccuparsi, precisa poi, "perché il bambino ha frequentato solo il primo giorno di scuola, l’istituto ha seguito tutte le procedure di sicurezza, non ci sono stati contatti con le altre classi e la prossima settimana distribuiremo i pasti con tutte le attenzioni del caso". E aggiunge: "Esistono i tamponi veloci, Ats dovrebbe attivarsi per renderli subito disponibili, altrimenti nelle scuole rischiamo quarantene preventive continue". La sindaca però lancia un appello ai suoi concittadini.

«La modalità parco in questo momento non deve più esistere". Troppi i contatti all’esterno delle scuole, spesso le situazioni rischiano di sfuggire di mano. "Sto pensando di chiudere i parchi – aggiunge Luisa Salvatori –: il virus è in circolazione e i focolai sono in famiglia, se non vengono seguite le dovute attenzioni si rischia grosso. Mentre per la scuola si sono cercate di attivare tutte le soluzioni per evitare i contati, il pomeriggio vedo in giro i bambini e i ragazzi in modo caotico, giocano a pallone in piazza o davanti alla Casa dell’acqua, si accapigliano e saltano l’uno addosso all’altro nel modo in cui solitamente si gioca, ma che ora non può avvenire. Per i piccoli stessa cosa: giocano ammucchiati al parchetto con i genitori che li guardano. Chiedo a tutti la massima attenzione".

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