Vittoria Crespi Morbio è la nuova presidente

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Vittoria Crespi Morbio è la nuova presidente degli Amici della Scala. Succede alla madre Anna che nel 1978 riattivò la mitica associazione fondata da Wally Toscanini e, in oltre 40 anni di iniziative, progetti, formidabili intuizioni, battaglie, sconfitte e conquiste, la portò ad essere il ritrovo culturale più “in” di Milano. Vittoria, nata a Milano nel 1962, laureata alla Cattolica, esperta di rapporti tra arti figurative e teatro musicale, è soprattutto una ricercatrice di divorante passione. "All’Università - dice - non pensavo al teatro. Seguivo con rispetto riverenziale la ferrea disciplina, le lezioni (“lavorate, lavorate; vi riposerete nella tomba”)". Citazione presa alla lettera. Sono oltre 90 le attentissime monografie pubblicate, 15 i grandi volumi della collana “Sette dicembre” edita dagli Amici della Scala, innumerevoli gli “Studi teatrali” editi da Allemandi, una ventina le mostre allestite in Teatri e Fondazioni. La prima esperienza della neodottoressa fu nel giornalismo, al Giorno, allora in piazza Cavour, dal 1993 al 2000, "con la soddisfazione di vedere gli articoli occupare pagine intere, come nessun altro quotidiano a quell’epoca offriva. Il ritmo di consegna era folle: treno per Roma, Venezia, Firenze, mostra, novità della Biennale, dettatura al dimafono (sembra preistoria)".

Dopo sette anni di giornalismo militante, la strada definitiva: riassettare i circa 12.000 disegni scenografici abbandonati in uno scantinato preso in affitto dalla Scala. Ridare vita al magico materiale raccontandone la storia e ricostruendo il profilo dei loro autori. "Ho iniziato nel 2000 e non ho mai smesso". Dopo i grandi del passato, Vittoria va a incontrare i contemporanei in capo al mondo. La mitica Lila de Nobili, in un sottotetto parigino molto Bohème, con i riflessi dorati della pittura della grande artista: una vecchina oramai completamente sorda. Piero Zuffi, sparito nel nulla, ricerca sfociata con l’angosciosa scoperta del suicidio, dovuto all’abbandono di tutti, proprio alla vigilia di una monografia che la Scala stava per dedicargli. Ezio Frigerio e Franca Squarciapino e la splendida ospitalità nelle loro varie dimore; di Pier Luigi Pizzi, cita la “nobiltà cardinalizia della sua reggia veneziana”. E ancora Zeffirelli, Piero Tosi, Filippo Crivelli, irripetibile amico. E i debiti di riconoscenza verso Carlo Fontana e Raffaele Degrada. Carla Maria Casanova

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