Violenze sessuali, a Milano due al giorno. Solo nell’ultimo mese 76 casi

I dati del dipartimento Fasce deboli fotografano una situazione allarmante: "Alcol e droga, una piaga"

Violenze sessuali a Milano, numeri impressionanti

Violenze sessuali a Milano, numeri impressionanti

Esterno discoteca, centro di Milano, lei vent’anni, cammina in compagnia di un amico. Sono le quattro circa del mattino, entrambi hanno trascorso la notte a ballare, si avvicina un uomo, un tipo conosciuto prima in discoteca e poi perso di vista, minaccia lui con un coltello, "vattene", trascina lei in un luogo appartato e la violenta. Tutti ubriachi, tempi di reazione più lenti e difese abbassate. La giovane vittima solo molte ore dopo riuscirà a ricordare e denunciare. Quando arrivano i soccorsi avvertiti dall’amico, costretto ad allontanarsi, dello stupratore non c’era più alcuna traccia e nessuno ne ricorda più il volto. Il servizio "Svs" della Mangiagalli confermerà lo stupro.

Numeri impressionanti
Numeri impressionanti

Alcol e droghe

Questo è solo l’ultimo caso finito sul tavolo della pm Elisa Calanducci, in turno quella notte di una settimana fa. E come questo, di casi "quasi fotocopia" ce ne sono tanti, quasi due al giorno, lo raccontano i dati forniti dal quinto dipartimento della Procura di Milano diretto dall’aggiunto Letizia Mannella che lancia l’allarme e mette in guardia i più giovani e il popolo della notte. Se da un lato non c’è un “vademecum“ per evitare le aggressioni, dall’altro però, "bere al punto da non avere la possibilità di riconoscere il pericolo - dice l’aggiunto Mannella - è sicuramente un comportamento da evitare". Droga e alcol sono una piaga. "C’è il rischio sempre più concreto di bevande allungate con benzodiazepine, la cosiddetta droga dello stupro". I recenti casi di cronaca hanno portato l’attenzione sul nuovo fenomeno, come dimenticare, ad esempio, Omar Confalonieri, l’immobiliarista che ha violentato una donna dopo averla drogata proprio con questa sostanza sciolta nel suo bicchiere durante un aperitivo di lavoro. O Antonio Di Fazio, l’imprenditore arrestato che utilizzava lo stesso metodo con giovanissime a cui drogava il caffè durante un colloquio di lavoro per uno stage.

Numeri impressionanti

Ma per avere un quadro reale della situazione, c’è la fotografia dei dati che restituiscono la cruda situazione complessiva delle aggressioni. Le violenze sessuali denunciate, dal primo gennaio al 4 agosto, sono state 564, facendo una media, due al giorno, con una intensificazione in quest’ultimo mese perché dal primo luglio al quattro agosto sono state denunciate ben 76 violenze sessuali. Gli investigatori hanno acceso un faro su quest’ultimo periodo, il mese più caldo delle ferie in cui Milano si svuota, girare in strada, soprattutto in certi orari, diventa più pericoloso e i rischi aumentano.

I minorenni

Ci sono poi i reati consumati sulle persone più fragili. "ll più subdolo degli abusi è quello, invece, che commette chi avrebbe il compito di tutelare i minori - dice l’aggiunto Mannella - invece approfitta della loro ingenuità, del rapporto di confidenza per commettere nei loro confronti uno dei peggiori reati, perché destinato a lasciare traumi psicologici spesso irrecuperabili". Gli atti sessuali con minorenni, sempre nel periodo compreso fra il 1 gennaio e il 4 agosto sono stati 38. Dal 1 luglio al 4 agosto sono stati denunciati, invece, 8 casi. Le violenze sessuali di gruppo, non intrafamiliari, sempre dall’inizio dell’anno sono state 43. Mentre nel “periodo caldo“ considerato dal 1 luglio al 4 agosto gli stupri di gruppo sono stati 10.

Discoteca

Spesso le ragazze vengono adescate nel solito modo, in discoteca, invitate a trascorrere un dopo-serata a casa di qualcuno ed è qui che vengono abusate. Spesso sono tutti ubriacci, gli autori e le vittime, per questo poi è più difficile per le donne ricordare e ricostruire con esattezza. Il procuratore aggiunto Mannella avverte: "Le violenze a Milano sono in aumento. Numeri impressionanti. Anche le modalità sono divenute decisamente più aggressive, parliamo di violenza incontrollata, di violenza cieca e fine a se stessa, ma ciò che preoccupa di più è la violenza sui bambini. Ma c’è un lavoro silenzioso e incessante da parte nostra dietro questi numeri".

 

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