Violenze sessuali, Di Fazio e l'amico legato alla 'ndrangheta che "intimoriva le vittime"

Nuovi particolari nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il secondo filone di inchiesta sul manager farmaceutico già a processo per stupro: "Perverso seriale"

L’imprenditore farmaceutico  Antonio Di Fazio

L’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio

Milano, 30 novembre 2021 - Ombre sempre più cupe su Antonio Di Fazio, il manager farmaceutico già a processo con l'accusa di aver narcotizzato e stuprato un'aspirante stagista e ieri nuovamente arrestato per altri 4 casi di violenza sessuale e per gli abusi nei confronti dell'ex moglie. Sotto i riflettori dei magistrati anche i suoi rapporti con la criminalità, sfruttati, secondo l'accusa, per intimidire le sue prede. Di Fazio ionfatti "può disporre di terzi per cercare di incutere timore nelle persone offese", scrive il gip di Milano Chiara Valori nella seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa contro l'imprenditore.

In particolare, il pericolo di inquinamento delle prove è evidenziato dal fatto che una delle presunte vittime "ha riferito di aver notato la presenza" di un uomo ("un calabrese pericoloso e amico di Fazio") "fuori dal Palazzo di giustizia quando" dopo il primo arresto di Di Fazio del 21 maggio scorso "si è presentata per essere sentita dal pm; questi l'ha seguita con lo sguardo con fare minaccioso, incutendole timore".  L'uomo lo aveva già visto in Global Farma e una volta avrebbe lasciato "una borsa contenente un telefono e una pistola" e aveva detto: "La borsa resta qua perché devo andare ai piani alti a parlare e non voglio essere intercettato".

L'uomo è stato poi identificato dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Porta Monforte in Nicola La Valle, pluripregiudicato ritenuto vicino all'ndrangheta. "Numerosi - si legge nel provvedimento - sono risultati i contatti" di La Valle "con Di Fazio ed e' assidua la sua presenza negli uffici della Global Farma", di cui il manager arrestato è stato amministratore. Anche un'altra delle donne, "drogata e abusata per giorni", ha raccontato agli inquirenti che un altro conoscente di Di Fazio l'avrebbe "contattata" proprio il giorno dopo la "cattura dell'indagato", il 21 maggio. E ha cercato di "convincerla a non sporgere denuncia".

Il gip rleva che la "serialità delle condotte" dell'imprenditore  è "costante almeno a partire dal 2008", anno in cui l'uomo avrebbe iniziato a violentare, sempre dopo averla narcotizzata, sua moglie. Il suo comportamento per il magistrato è diventato  "progressivamente sempre più spregiudicato, pervasivo e violento", ma anche "più subdolo e raffinato, proprio allo scopo di indurre le vittime in uno stato confusionale mentale tale da impedire loro di ricordare" e qualsiasi "reazione". Negli atti si evidenzia la sua "perversione".

Per Di Fazio a breve ci sarà l'interrogatorio di garanzia, mentre il 17 dicembre saranno cristallizzate in un incidente probatorio le testimonianze delle 4 presunte vittime dell'imprenditore.

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