Violenze di Capodanno a Milano, il numero delle ragazze vittime del branco sale a 9

Ad agire sono stati tre gruppi di giovani. Polizia al setaccio dei video e dei social per identificare gli aggressori

Forze dell’ordine schierate in piazza Duomo a Milano

Forze dell’ordine schierate in piazza Duomo a Milano

Milano, 10 gennaio 2022 - Sale da cinque a nove il numero delle vittime delle aggressioni di gruppo avvenute nella notte di Capodanno in piazza Duomo a  Milano. La Procura di Milano, che indaga per violenza sessuale di gruppo insieme alla squadra Mobile, ha identificato quattro giovani ragazze in più rispetto a quelle coinvolte nei tre episodi conosciuti in cui le ragazze hanno subito abusi e molestie pesanti, alcune riprese in video piuttosto choccanti.

La notizia arriva proprio al termine del vertice in Procura tra l’aggiunto Letizia Mannella, il pm Alessia Menegazzo e gli agenti della Squadra mobile guidati dal dirigente Marco Calì per fare il punto sui primi esiti delle indagini su quanto accaduto poco dopo la mezzanotte del primo gennaio in piazza Duomo.

Tre gruppi diversi, polizia al lavoro per l'identificazione

Stando alle prime informazioni, e grazie al lavoro degli investigatori di via Fatebenefratelli che stanno analizzando frame dopo frame le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e i video amatoriali circolati sui social (e acquisiti dalla polizia), ad agire sarebbero stati tre più gruppi di giovani - tutti stranieri - che hanno agito in punti diversi (ma sempre in centro) in maniera non coordinata tra loro ma con la stessa modalità: circondare e molestare, con la forza del branco, ragazze che si trovavano in centro per festeggiare la fine dell'anno. Non solo: tutte le vittime sono state anche rapinate. Ora la polizia sta cercando di identificare, tramite i video, gli autori delle aggressioni. Non è escluso che a breve il lavoro di identificazione dia risultati.

Gli episodi

La prima a finire nel mirino è stata una diciannovenne residente fuori città, aggredita sul lato di via Mazzini da una trentina di persone e palpeggiata, prima di essere messa in salvo da uno dei nuclei di pronto impiego dislocati lì da Prefettura e Questura in chiave anti-assembramenti. Poi è toccato a una diciannovenne milanese, accerchiata con le stesse modalità mentre si trovava in compagnia di tre amiche, molestata, spintonata con violenza e derubata della borsetta con i suoi effetti personali. In questo contesto, pure un’altra ragazza sarebbe stata aggredita.

E poi ci sono le due studentesse tedesche, che, come documentato da un filmato e riferito dalle vittime nella denuncia presentata al rientro in Germania a Mannheim, sono state schiacciate contro le transenne e palpeggiate, prima di riuscire ad allontanarsi a fatica dalla ressa per rifugiarsi dietro un cordone di militari della Finanza.

La drammatica testimonianza

"Io e la mia amica ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica. A un certo punto, ho sentito che mi stavano toccando e volevamo scappare, ma c’era troppa gente, non potevamo andarcene. La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno, che mi è stato praticamente strappato". Gli specialisti della Mobile stanno passando al setaccio anche i social network, a caccia di elementi che possano metterli sulle tracce dei componenti di una o più bande, che rischiano di dover rispondere dell’accusa di violenza sessuale di gruppo.