Violenze di Capodanno a Milano: "Mio figlio è bravo, sicuri che sia stato lui?"

Parla il padre di Ibrahim, il diciottenne fermato insieme a un 21enne arrivato da Torino per le aggressioni alle ragazze in piazza Duomo

Ahmed Mahmoud, 47 anni, è il padre del 18enne Abdelrahman Mahmoud Ibrahim

Ahmed Mahmoud, 47 anni, è il padre del 18enne Abdelrahman Mahmoud Ibrahim

Milano - "Mio figlio è uscito di casa alle 22 del 31 dicembre per festeggiare il Capodanno con gli amici. Quando è rientrato non mi ha raccontato nulla. Ora è in stato di fermo e io non so come possa essere possibile: gli ho sempre insegnato a rispettare tutte le altre persone. È un bravo ragazzo. Siamo sicuri che le accuse siano fondate? Che sia stato lui a molestare quelle ragazze in piazza Duomo?" Ahmed Mahmoud, 47 anni, è il padre del diciottenne Abdelrahman Ahmed Mahmoud Ibrahim, in stato di fermo insieme al ventunenne Abdallah Bouguedra (arrivato da Torino): entrambi sono ritenuti responsabili di "violenze sessuali, rapine e lesioni" avvenute la notte di Capodanno in piazza Duomo .

Anche i genitori del ragazzo arrivato da Torino hanno difeso il figlio: "Per noi è innocente". In totale sono state perquisite le abitazioni di diciotto giovani, di cui tre minorenni, a Milano e a Torino, che si suppone siano coinvolti negli episodi avvenuti ai danni di nove ragazze. In lacrime, sul marciapiede a pochi passi dalla casa che condivide con alcuni connazionali in zona Dergano, il padre del diciottenne cerca di farsi capire, aiutato da conoscenti che fanno da interpreti perché lui non parla ancora l’italiano, essendo arrivato a Milano dall’Egitto da pochi mesi.

Da quanto tempo suo figlio è a Milano? "Da un paio d’anni. Prima di lui si era trasferito il fratello maggiore, che purtroppo è morto tre mesi fa per una malattia. Mio figlio ha vissuto in una comunità fino a pochi mesi fa, mentre adesso abitiamo insieme in zona Dergano con alcuni amici connazionali. Lui lavora come operaio specializzato nel cartongesso. Io invece mi occupo di realizzare ponteggi, sempre nel campo dell’edilizia". Che cosa sa dei fatti avvenuti la notte di Capodanno? "Nulla. Mio figlio è uscito alle 22 quella sera, con alcuni amici connazionali, per festeggiare Capodanno. È rientrato il giorno dopo, dopo aver poi dormito a casa di un amico, e non mi ha raccontato nulla. Lunedì è stato accompagnato in Questura (la polizia lo ha intercettato mentre era per strada, senza documenti addosso, ndr ). E martedì mattina gli agenti sono venuti a casa per la perquisizione. Dopo aver cercato tra le sue cose, hanno portato via una felpa e un paio di jeans (gli indumenti che indossava la notte di Capodanno, ndr ). Non ho ancora potuto parlare con lui. Da papà sono preoccupato". È accusato di aver aggredito e molestato ragazze. Cosa pensa di questo? "Era in gruppo con altri giovani, io non so se sia stato davvero lui. L’ho educato insegnandogli il rispetto per tutti, soprattutto per le donne. Ha una madre, in Egitto, che non sa ancora nulla di questa vicenda. Insieme a lei ci sono i 5 fratelli minori di Ibrahim. È sempre stato un ragazzo tranquillo, non ha mai dato problemi. Spero possa tornare presto a casa".