Violenze di Capodanno a Milano, vertice coi pm. Il branco in azione non era uno solo

Vertice operativo in Procura sulle aggressioni sessuali avvenute nella zona di piazza Duomo. Più gang non coordinate fra loro in azione contro le cinque vittime. Sotto esame anche i social

Fotogramma di un video che ritrae le violenze scattate a Capodanno

Fotogramma di un video che ritrae le violenze scattate a Capodanno

Milano - Violenze di Capodanno, vertice in Procura sull’inchiesta. Stamattina è in programma una riunione operativa tra l’aggiunto Letizia Mannella, il pm Alessia Menegazzo e gli agenti della Squadra mobile guidati dal dirigente Marco Calì per fare il punto sui primi esiti delle indagini su quanto accaduto poco dopo la mezzanotte del primo gennaio in piazza Duomo. Da giorni, gli investigatori di via Fatebenefratelli stanno analizzando frame dopo frame le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e i video amatoriali circolati sui social (e acquisiti dalla polizia) per dare un nome ai ragazzi, quasi tutti di origine nordafricana o nati a Milano da genitori immigrati, che hanno circondato e molestato cinque ragazze nel giro di un’ora.

Stando alle prime informazioni, a colpire sarebbero stati più gruppi di giovani, in maniera non coordinata tra loro, facendo leva sulla forza del branco. La prima a finire nel mirino è stata una diciannovenne residente fuori città, aggredita sul lato di via Mazzini da una trentina di persone e palpeggiata, prima di essere messa in salvo da uno dei nuclei di pronto impiego dislocati lì da Prefettura e Questura in chiave anti-assembramenti. Poi è toccato a una diciannovenne milanese, accerchiata con le stesse modalità mentre si trovava in compagnia di tre amiche, molestata, spintonata con violenza e derubata della borsetta con i suoi effetti personali. In questo contesto, pure un’altra ragazza sarebbe stata aggredita.

E poi ci sono le due studentesse tedesche, che, come documentato da un filmato e riferito dalle vittime nella denuncia presentata al rientro in Germania a Mannheim, sono state schiacciate contro le transenne e palpeggiate, prima di riuscire ad allontanarsi a fatica dalla ressa per rifugiarsi dietro un cordone di militari della Finanza. "Io e la mia amica – la drammatica testimonianza – ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica. A un certo punto, ho sentito che mi stavano toccando e volevamo scappare, ma c’era troppa gente, non potevamo andarcene. La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno, che mi è stato praticamente strappato". Gli specialisti della Mobile stanno passando al setaccio anche i social network, a caccia di elementi che possano metterli sulle tracce dei componenti di una o più bande, che rischiano di dover rispondere dell’accusa di violenza sessuale di gruppo.