Violenza su 16enne, imprenditore ai domiciliari

La Procura di Ravenna contesta a un 35enne milanese i rapporti col ragazzo che lavorava per lui come animatore: "Era soggiogato"

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di Lorenzo Priviato

Lo aveva assunto, coronando il suo sogno di ragazzino di trascorrere, finita la scuola, l’estate in riviera romagnola come animatore e guadagnare un po’ di soldi. Poi, approfittando della sua fragilità e del fatto che il giovane lo chiamasse "il capo", al quale mai avrebbe opposto un rifiuto, ne avrebbe approfittato sessualmente, nei bungalow della struttura ricettiva di Marina Romea dove entrambi lavoravano e dimoravano nell’estate 2021. Sono due i rapporti contestati a un imprenditore 35enne del Milanese dalla Procura di Ravenna, perché al terzo la vittima si sarebbe sottratta. Ed erano, di fatto, due rapporti consensuali, ma in base alle indagini della Squadra mobile ravennate la pm Cristina D’Aniello ha valutato che quella sorta di gioco erotico organizzato su un ragazzo all’epoca poco più che 16enne possa configurarsi come violenza sessuale per induzione. Così ora il 35enne si trova agli arresti domiciliari.

In sostanza, secondo l’accusa non vi fu costrizione, ma il minorenne sarebbe stato soggiogato dal capo, al quale aveva poi deciso di ribellarsi. L’imprenditore, titolare di un’azienda che fa animazione estiva nei villaggi turistici, è finito ai domiciliari in applicazione di un’ordinanza di custodia firmata dal gip Janos Barlotti. I fatti contestati risalgono al giugno di un anno fa, e le verifiche del pubblico ministero erano in pratica già concluse, con l’indagato rimasto a piede libero. La decisione di ricorrere a una misura cautelare è arrivata dopo che gli investigatori della Mobile hanno scoperto che l’uomo continuava a gestire l’attività e anche quest’estate si apprestava ad animare le giornate di villaggi turistici e hotel pieni di ragazzini, non solo a Ravenna. Da qui il rischio di reiterazione del reato. Nell’inchiesta compare anche un secondo indagato, un 20enne, con un ruolo più defilato avendo preso parte a uno solo degli episodi contestati: si era appartato in un bungalow col ragazzino e il 35 enne su richiesta dell’imprenditore.

Lo scorso giugno il 16enne aveva contattato l’agenzia di animazione milanese per avere una prima esperienza lavorativa. Che era stata un soggiorno a Marina Romea, in una struttura che prevedeva l’organizzazione di eventi e spettacoli di intrattenimento. In questo contesto sono maturati i rapporti sessuali tra il minore e il suo capo. Terminata quell’esperienza, la giovane vittima, non riuscendo più a tenere tutto dentro, finì per raccontare l’accaduto alla famiglia, e questa fece partire la denuncia che ha portato l’imprenditore ad essere accusato delle violenze sessuali, aggravate dalla minore età della vittima e dalla condizione di affidamento in custodia.

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