Antonio Di Fazio, verdetto a gennaio. Ma anche altre lo accusano

L’imprenditore , in carcere da maggio con l’accusa di stupro su una 21enne giocherà la carta dell’infermità mentale. Indagini anche su altri episodi

Antonio Di Fazio

Antonio Di Fazio

Milano - Sarà processato con rito abbreviato e la sua difesa potrà presentare una consulenza medico-legale circa la sua salute mentale al momento dei fatti. L’imprenditore farmaceutico Antonio Di Fazio, in carcere dallo scorso maggio, è accusato di violenza sessuale nei confronti di una studentessa 21enne attirata nel suo appartamento di lusso in centro città con il pretesto di uno stage formativo nella sua azienda, la Global Farma. Quel giorno, però, prima l’avrebbe resa incosciente con una dose massiccia di tranquillanti e dopo gli abusi l’avrebbe pure fotografata. Ad accogliere la richiesta di “ abbreviato“condizionato da parte della difesa è stata il gup Anna Magelli, che ha poi rinviato l’udienza al prossimo 13 dicembre, giorno in cui il pm Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine assieme al procuratore aggiunto Letizia Mannella, pronuncerà la sua requisitoria. Di Fazio, come ha anticipato il suo legale, ha intenzione di rendere dichiarazioni spontanee e la sentenza dovrebbe arrivare a gennaio. In un primo tempo , la difesa aveva chiesto l’ “abbreviato“ condizionato a una perizia psichiatrica disposta dal giudice, ma ieri ha riformulato l’istanza accontentandosi di poter depositare una semplice consulenza di parte. Il processo riguarda solo il caso della studentessa 21enne, anche se, stando alle indagini, ci sarebbero anche altre 4 vittime cui si aggiunge pure l’ex moglie, che sarebbe stata oggetto di maltrattamenti e anche di un tentato omicidio in passato. Su questi altri episodi sono ancora in corso accertamenti. Le indagini erano partite dalla denuncia della 21enne studentessa della Bocconi, che aveva raccontato di essere stata invitata a un incontro di lavoro tra imprenditori per uno stage e di aver perso poi completamente i sensi dopo aver bevuto un caffè. Si era risvegliata a casa dell’uomo stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. La perquisizione domiciliare eseguita dopo qualche giorno, aveva permesso di ritrovare nascoste in una nicchia della cucina due confezioni del medicinale “Bromazepam” (ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine). Dopo l’arresto dell’imprenditore, altre ragazze si sono poi rivolte ai magistrati denunciando di aver ricevuto dal moderno “Barbablù“ (definizione del gip Chiara Valori che firmò il suo arresto) lo stesso trattamento a base di caffè “corretoo“ con ansiolitici, servizio fotografico e abusi sessuali.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro