Milano, violenza sessuale e rapina. L'appello: "Donne, difendiamoci sempre insieme"

Le lacrime e le parole della 70enne stuprata e derubata in casa alla Bovisasca: "I cittadini si proteggano a vicenda". Intanto le indagini vanno avanti

Polizia anticrimine

Polizia anticrimine

Milano, 28 settembre 2018 - Piange. Pur non dicendo nulla dell’inchiesta («mi hanno raccomandato il massimo riserbo») fa capire di essere tormentata, di non riuscire a dimenticare i momenti terribili vissuti sabato mattina, quando un balordo l’avrebbe sorpresa alle spalle mentre rientrava a casa, alla Bovisasca, buttata a terra e obbligata ad avere un rapporto sessuale, rovistando nella sua borsa per prendere soldi e cellulare. Settant’anni, veste in modo sportivo e ha i capelli raccolti. La incrociamo a pochi passi dal cancello di casa. Lei è al volante di un’auto, abbassa il finestrino. Sul sedile del passeggero c’è un cagnolino.

«Non posso dire nulla», ripete. Sempre in lacrime. Ma se la sente di lanciare un messaggio «a tutti», in particolare «alle altre donne come me», che ogni giorno escono di casa per sbrigare commissioni o anche solo per una passeggiata. «Non guardate solo voi stesse, guardatevi attorno». Una frase che, chiarisce poi, spinge a due accorgimenti. Il primo è «non guardate solo a un metro da voi ma state in guardia», come a dire che il pericolo è sempre in agguato. «Ora ho paura che il male sia ovunque», sottolinea. E il secondo è «proteggiamoci l’un l’altro, non giriamoci dall’altra parte». Spontaneo chiederle se qualche passante, la mattina di sei giorni fa, non l’abbia aiutata. Ma la domanda resta senza risposta. Gli occhi restano lucidi.

Intanto gli investigatori della squadra mobile coordinati dal pm Gianluca Prisco sono al lavoro per individuare il colpevole (così come per altri quattro episodi di violenza avvenuti nell’ultimo mese in città). Preziose, le impronte e le tracce di dna che il balordo avrebbe lasciato, agendo in modo maldestro. Mentre è ancora senza un responsabile la violenza sessuale che sarebbe avvenuta un anno fa al Parco Nord, tra Niguarda e Affori, ai danni di un’82enne. E resta a piede libero il killer di Marilena Negri, 67 anni, uccisa a novembre nel parco di Villa Litta. E pochi giorni prima, a Niguarda, una 21enne sudamericana era stata trascinata dietro un cespuglio da un uomo che le ha puntato un coltello alla gola per poi abusare più volte di lei. Tutti episodi avvenuti in quartieri vicini, alla periferia nord. E nei giorni scorsi il Soccorso violenza sessuale (Svs) del Policlinico, diretto da Alessandra Kustermann, aveva fornito i dati del primo semestre 2018, con un lieve aumento degli accessi al pronto soccorso (+5%) rispetto agli stessi primi sei mesi del 2017. Le violenze ad opera di sconosciuti sono una minima parte (in testa, le aggressioni ad opera di mariti, fidanzati o ex partner, familiari o conoscenti). Ma non sono da sottovalutare.

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