Donna seguita, rapinata e violentata alla Comasina: c'è il Dna

Intanto si indaga su altri quattro casi

Stop al femminicidio

Stop al femminicidio

Milano, 25 settembre 2018 - L'uomo che avrebbe violentato l’anziana signora alla Comasina avrebbe lasciato molte impronte, per questo gli investigatori pensano che non sia un caso così difficile da risolvere, come invece, pare essere quello della precedenza violenza sessuale avvenuta mesi fa al parco Nord, vittima una donna di 82 anni. Gli investigatori della squadra mobile coordinati dal pm Gianluca Prisco hanno ricostruito la dinamica dell’aggressione attraverso il racconto dell’anziana e anche attraverso le impronte lasciate dal balordo. L’uomo, carnagione olivastra, 30-35 anni, moro e di corporatura robusta, avrebbe preso di mira la signora già mentre camminava sul marciapiede e l’avrebbe seguita fino a quando lei è entrata in casa. A quel punto l’avrebbe subito colpita alle spalle e spinta a terra, obbligandola ad avere un rapporto.

L’uomo avrebbe però consumato il reato in modo molto maldestro lasciando impronte e tracce di dna importanti. In particolare il dna sarebbe sugli abiti della signora e le impronte sulla borsa perché nel rovistare all’interno per prendere soldi e cellulare avrebbe lasciato «segni» importanti. La presenza del dna non sempre porta a una svolta nelle indagini, perché fondamentale è vedere se è inserito in banca dati e in un secondo momento, anche con una identità accertata bisogna capire dove andare ad arrestare il colpevole. Ad aiutare le indagini però ci sarebbe anche un testimone, un uomo che ha notato una presenza strana quella mattina, una persona mai vista in zona e che corrisponde esattamente all’identikit. L’agguato sarebbe avvenuto in una via compresa tra la Comasina e la Bovisasca.

La Questura ha smentito che ci sia stato un secondo caso, analogo, avvenuto nei giorni scorsi. «Non risultano recenti fatti simili, il caso è uno solo», ha ripetuto ieri il dirigente della Squadra Mobile, Lorenzo Bucossi. In effetti sì, la Procura ha precisato che non c’è un secondo caso analogo avvenuto nella zona, ce ne sono però altri quattro consumati solo nell’ultimo mese e finiti sul tavolo degli investigatori. Non si tratterebbe di persone anziane prese di mira, ma stavolta di ragazze vittime di violenze da strada e non alla Comasina, né alla Bovisasca, ma in varie zone di Milano. In attesa che gli investigatori trovino i colpevoli continuano le indagini anche su casi rimasti senza soluzione. Come quello della ragazzina sudamericana che pochi giorni prima dell’omicidio di Villa Litta in cui è morta Marilena Negri, è stata trascinata dietro un cespuglio da un uomo che le ha puntato un coltello alla gola e poi ha abusato ripetutamente di lei. Oppure quello della anziana che faceva jogging al Parco Nord e ha incontrato sul suo cammino un uomo, descritto come robusto e di colore che l’ha stuprata.

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