Milano, violentata per 7 anni dal patrigno: adolescente parla e lo fa arrestare

Condannato a 13 anni e 4 mesi. L’uomo la ricattava dicendo che avrebbe diffuso i video degli abusi

Molestie su una ragazzina

Molestie su una ragazzina

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Sette anni d’inferno. Violentata ripetutamente dal patrigno che la ricattava dicendole che avrebbe mostrato a tutti i video degli abusi commessi se solo avesse parlato e che avrebbe pure esteso le sue attenzioni alla sorellina. Esasperata e terrorizzata, la ragazzina, che ora ha 14 anni ma che ha vissuto l’incubo fin da quando ne aveva 7, ha trovato la forza di raccontare il suo dramma rivolgendosi al consultorio della sua scuola lo scorso dicembre, a Milano. Così sono partite le indagini del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale sfociate nell’arresto dell’uomo, un peruviano quarantanovenne residente in città, all’inizio del 2022. Ora per l’uomo è arrivata la condanna a 13 anni e 4 mesi con rito abbreviato e l’obbligo del risarcimento alla parte civile di 100mila euro. Soldi che non potranno guarire un’anima lacerata né cancellare il passato. Ma per la vittima finalmente è arrivata giustizia.

Questa storia di abusi parte da lontano. La piccola aveva 7 anni quando il patrigno ha iniziato ad abusare di lei approfittando dei momenti in cui la mamma era fuori casa per lavoro. Con il passare del tempo, ha raccontato la vittima, le molestie erano diventate sempre più frequenti e pesanti. Insostenibile la pressione e il clima di oppressione, l’attenzione morbosa di quell’uomo che la faceva sentire in colpa finché non otteneva ciò che pretendeva. Solo da adolescente, la ragazzina è riuscita a chiedere aiuto alla psicologa della scuola superiore che frequenta. Il racconto che risale allo scorso dicembre ha fatto immediatamente scattare le indagini, che la Procura ha affidato al nucleo specializzato della polizia locale considerando che si occupa della tutela di donne e minori e che l’indagato viveva ancora nella stessa casa della giovane.

Durante la perquisizione, al quarantanovenne sono stati sequestrati computer e altri dispositivi: dentro, gli agenti hanno trovato materiale inequivocabile tra cui foto e video delle violenze. L’uomo non poteva negare l’evidenza ma stando a quanto risulta al Giorno ha tentato di giustificarsi dicendo, anche durante l’interrogatorio di garanzia, di aver violentato la bambina perché "lei mi aveva provocato". Una bambina che all’inizio degli abusi aveva meno di 10 anni. Il quarantanovenne è finito in manette in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere disposta all’inizio del 2022 dal gip di Milano. Per la ragazzina l’incubo è finito ma dovrà costruirsi un futuro facendo i conti con il dolore vissuto. Avendo però consapevolezza del suo coraggio, grazie al quale si è salvata. "La tempestività della comunicazione da parte della scuola e il conseguente immediato intervento della polizia locale e della Procura – scrive in una nota Palazzo Marino – è stata di fondamentale importanza per porre termine alle sofferenze patite dalla minore, a dimostrazione del fatto che il sistema di tutela delle vittime vulnerabili ha funzionato bene".

 

 

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