Vimodrone, la dottoressa si trasferisce: in 1.500 restano senza medico

La rabbia del sindaco Dario Veneroni: "Qui negato il diritto alla salute. Non possiamo andare avanti così"

Il sindaco di Vimodrone, Dario Veneroni

Il sindaco di Vimodrone, Dario Veneroni

Vimodrone (Milano) - "Non possono essere sempre i più deboli a pagare. Non è giusto". La dottoressa si trasferisce e in 1.500 a Vimodrone restano senza medico di famiglia. Il sindaco Dario Veneroni è alle prese con la rivolta dei pazienti, la maggior parte, soprattutto anziani, non è riuscita a trovare un altro posto in città "e ora saranno costretti a emigrare a Segrate. Per chi ha più di 80 anni è un problema. Non si può far finta che non sia così". Il primo cittadino ha preso carta e penna e ha scritto direttamente a Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare.

" Il mio è un invito a intervenire immediatamente, avevo avvisato Ats di questa situazione, ma ora siamo in piena emergenza. Qui viene negato il diritto alla salute scritto nella Costituzione: non possiamo andare avanti così". Da mesi Veneroni combatte "contro i tagli dei servizi. Abbiamo perso anche la guardia medica, nel weekend e la sera siamo sguarniti. Mentre è stata respinta la nostra Casa della Comunità con Segrate, si parla tanto di ricucire la rete dei servizi sul territorio, ma la realtà è un’altra". "Molti vimodronesi non hanno la possibilità di curarsi, una situazione grave, nella mia veste di autorità sanitaria chiedo alla Regione un intervento rapido e definitivo. Il problema è rimasto irrisolto nonostante i ripetuti appelli in arrivo dal territorio. Poco più di un anno fa 68 sindaci dell’hinterland, me compreso, hanno scritto al Pirellone denunciando i gravi rischi legati a questa situazione. Ma siamo al punto di partenza. Mi rendo conto della complessità della materia, ma bisogna anche che altrove ci si renda conto anche delle difficoltà in cui si trovano migliaia di persone". Per il sindaco c’è una sola possibilità: "La sostituzione immediata del medico che ha chiesto il trasferimento vicino a casa".

Veneroni parla e il telefono squilla senza sosta. Dall’altra parte del filo, i pazienti scoperti. "Non sanno dove sbattere la testa per avere una ricetta, o per la prescrizione di una visita di controllo: tanto più che ci hanno cancellato il servizio di continuità assistenziale. Il dottore serviva proprio a tappare un’altra falla, da qualche altra parte. Adesso è il turno di Vimodrone. E ci vanno di mezzo i più fragili. Ma io non ci sto".

 

 

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