Vimodrone, chiede di spostare l'auto dalla pista ciclabile: picchiato e rapinato

I responsabili dell'aggressione sarebbero zio e nipote, arrestati martedì dopo un inseguimento a bordo di un'auto rubata

Carabinieri in azione (Newpress)

Carabinieri in azione (Newpress)

Milano, 3 gennaio 2018 - Sono stati arrestati, martedì, dopo un inseguimento di circa 50 chilometri nell'Hinterland di Milano. Protagonisti della lunga fuga attraverso la provincia milanese due slavi, zio e nipote, di 21 e 14 anni. Stando a quanto ricostruito i due avevano rapinato un'auto a Segrate e sono stati intercettati grazie a un allarme satellitare. Una volta vistosi scoperti, hanno dato vita a un inseguimento ad alta velocità, terminato con il loro arresto da parte di polizia e carabinieri insieme dopo aver attraversato vari comuni dell'hinterland a nord di Milano come Garbagnate, Bollate e Lainate.

Ma non finisce qui.  Il 21enne è poi risultato evaso da un paio di settimane dagli arresti domiciliari. Al domicilio dello zio, è stato anche trovato e sequestrato un fucile da caccia. La vettura sulla quale viaggiavano, una Mini, era stata presa sotto la minaccia di un grosso piede di porco a un 24enne milanese.E ancora, secondo quanto ricostruito dai militari, lo scorso 31 dicembre i due avrebbero aggredito un 36enne milanese mentre era seduto su una panchina, nei pressi di una pista ciclabile che lambisce la Martesana a Vimodrone (Milano). Stando alla sua denuncia, vedendoli passare in macchina sulla ciclabile, il 36enne li ha rimproverati chiedendogli di tornare in strada. I due, per tutta risposta, sono scesi dall'auto e lo hanno colpito con calci e pugni fino a rompergli un braccio, per poi rapinarlo di portafogli e zainetto.

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