Vigile investito e ucciso a Milano, il Comune parte civile al processo

Prima udienza contro il complice dell'uomo alla guida, già condannato in via definitiva: l'accusa è concorso in omicidio volontario

Il luogo in cui è stato ucciso Niccolò Savarino (Newpress)

Il luogo in cui è stato ucciso Niccolò Savarino (Newpress)

Milano, 18 novembre 2019 - È stato rinviato al prossimo 26 novembre il processo milanese a carico di Milos Stizanin, nomade serbo accusato di concorso in omicidio volontario per la morte dell'agente di Polizia locale Niccolò Savarino che, il 12 gennaio 2012 a Milano, venne travolto e ucciso da un suv, mentre svolgeva un controllo di routine in un parcheggio. Stizanin era nell'auto guidata dall'allora 17enne Remi Nikolic, già condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili e che, poi, due anni fa ottenne l'affidamento in prova ai servizi sociali.

Nella prima udienza di oggi, davanti alla Corte d'Assise di Milano, si sono costituiti parti civili i familiari di Savarino e il Comune di Milano. Lo scorso luglio, a oltre 7 anni di distanza dalla morte dell'agente, a Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia e che era in attesa di estradizione, è stata notificata in carcere un'ordinanza con l'accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Provvedimento emesso su richiesta del pm Mauro Clerici dopo che, in appello nel 2018, per il serbo venne riqualificata l'accusa da favoreggiamento a concorso in omicidio

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