Incendi a Quarto Oggiaro e Novate: "Pista dolosa" / FOTO E VIDEO

LE IMMAGINI DALL'ALTO. Il direttore dei vigili del fuoco: "Lavoro ancora lungo". Attesa per i risultati dei rilievi dell'Arpa sulla qualità dell'aria

I capannoni di Quarto Oggiaro visti dall'alto

I capannoni di Quarto Oggiaro visti dall'alto

Milano, 15 ottobre 2018 - Notte di fuoco a Milano: due devastanti incendi, divampati a distanza di poche ore: alle 20.30 a Quarto Oggiaro e alle 4.30 a Novate M ilanese, hanno coperto di fumo il cielo sopra il capoluogo l'hinterland, facendo scattare l'imponente imagemacchina dei vigili del fuoco e suscitando la preoccupazione dei residenti della zona per una possibile emergenza ambientale. 

QUARTO OGGIARO - Le fiamme hanno divorato il capannone di una azienda di stoccaggio di rifiuti e lavorazione di inerti in via Chiasserini 21, zona Bovisasca, a Quarto Oggiaro provocando danni ingenti anche all’azienda vicina che si occupa di trasporto disabili e anziani. A lanciare l'allarme sono stati i cittadini: "Un  disastro". Immediato l’intervento dei vigili del fuoco con autobotti e autoscale e il nucleo Nbrc,nucleare, biologico, chimico e radiologico per il monitoraggio dell’aria. Sul posto anche la polizia di Stato, la polizia locale, il 118 e gli esperti dell’Arpa. Sono state soccorse due persone: un uomo di 49 anni trasportato in codice verde all’ospedale Sacco, che era a bordo della sua auto quando è stato colpito da alcuni calcinacci. Accompagnato, sempre in verde, alla Multimedica di Sesto San Giovanni, un vigile del fuoco di 41 anni. Il rogo ha causato inoltre rallentamenti alla circolazione dei treni del nodo di Milano, in particolare nella zona della stazione Certosa dove i binari passano vicino al capannone andato in fiamme. 

NOVATE - Un secondo fronte di fuoco si è sviluppato poco prima dell'alba, intorno alle 4.30 di stamani, a Novate Milanese. Le fiamme sono divampate in un altro capannone, sempre in una ditta di riciclo rifiuti, presso la Ri.Eco. Anche in questo caso l'alta colonna di fumo è stata visibile a chilometri di distanza. Le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco andranno avanti per tutta la giornata di oggi.

FUMO_OBJ_FOTO_34328248PSICOSI NUBE TOSSICA - Palazzo Marino, in via precauzionale, ha invitato i cittadini della zona a tenere chiuse le finestre: "Visto il vento debole e costante e le prime rilevazioni di Arpa, fatto insieme il punto alle ore 1,15 del 15 ottobre con Comune di Milano Ats, Arpa e Vigili del Fuoco si decide di confermare ai cittadini a titolo preventivo la precauzione di tenere chiuse le finestre per tutto il tempo dell' incendio fino al suo spegnimento. In particolare nelle vie Chiasserini dal ponte verso via Porretta, via Porretta, via Castellammare, via Arturo Graf, via Perini. Arpa ha posizionato i rilevatori per qualità dell'aria". 

LAVORO LUNGO -  Solo alla Bovisasca sono al lavoro 12 squadre dei vigili, e l'attività di spegnimento è intensa. "Questo incendio durerà ancora tanto, parliamo di giorni e non di ore". A fare il punto sul rogo divampato ieri in via Chiasserini, è Dante Pellicano, direttore regionale dei vigili del Fuoco della Lombardia. Pellicano parla di "prodotti della combustione che circoleranno ancora per tanto tempo". Anche Pellicano chiede ai residenti di tenere le finestre chiuse per precauzione, "finché non determineremo, attraverso l'Arpa, i pericoli eventuali". Mentre sul fronte di Novate"la situazione è meno importante per quanto riguarda l'impatto, ma comunque ancora ci stiamo lavorando".

INC_34327342_113807LA PISTA DOLOSA - La Procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per individuare le cause dell'incendio scoppiato in zona Bovisasca. Ma per entrambi gli incendi si fa strada sempre più l'ipotesi del dolo e c'è già una pista precisa, illustrata da Emilio De Vita, dirigente del settore Ambiente e rifiuti della Città Metropolitana e confermata dall'assessore all'Ambiente della  Lombardia, Raffaele Cattaneo. Tutto sarebbe iniziato giovedì scorso, quando si è svolto un sopralluogo della città metropolitana nei locali dell'I.p.b. Srl, a Quarto Oggiaro, per verificare lo stato dei locali dove venivano stoccati i rifiuti nell'impianto di via Dante Chiasserini 21. Alla società I.p.B. Srl era subentrata la I.p.b. Italia, come affittuaria dei locali. La nuova società - stando alla ricostruzione di De Vita - aveva chiesto il permesso all'autorità metropolitana per le volture nelle autorizzazioni e dunque per subentrare nel trattamento dei materiali. Tuttavia non l'aveva ricevuta per la mancanza di una fideiussione necessaria per coprire eventuali danni ambientali. Per questo motivo i tecnici, insieme alla polizia locale, avevano deciso il sopralluogo e lo avevano svolto giovedì: il deposito avrebbe dovuto essere vuoto, invece era già pieno di rifiuti, in particolare gomma piuma, stracci e plastica. Poi domenica sera il rogo. La concatenazione degli eventi non lascerebbe dubbi sulla natura dolosa dell'incendio. Analogamente dei controlli la settimana scorsa erano stati effettuati nella ditta di Novate, a nord di Milano.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro