Vigile pestato e disarmato, i legali della difesa: "C'è un video che scagiona i ragazzi"

Per gli avvocati degli accusati: il ghisa non si è qualificato. Un nuovo filmato in Procura. Ma l’agente ha dato una versione opposta: "Ho mostrato subito il tesserino"

Un fotogramma dell'aggressione al vigile

Un fotogramma dell'aggressione al vigile

Milano - Due versioni contrapposte. Da una parte quella del vigile C.N. Dall’altra quella di alcuni dei dodici ragazzi che l’hanno aggredito nella notte tra venerdì e sabato all’angolo tra via Fra Pacioli e viale Coni Zugna, accerchiandolo e disarmandolo. Ieri i legali di due dei giovani altoatesini finiti sotto accusa, gli avvocati Nicola Nettis e Antonio Buondonno, hanno fatto sapere di aver intenzione di depositare in Procura un nuovo video, diverso da quelli circolati sui social nelle prime ore che, a loro dire, dimostrerebbe che il ghisa in borghese non si sarebbe qualificato come pubblico ufficiale.

Inoltre i legali hanno già preso contatti con gli inquirenti per dare la disponibilità dei due a essere ascoltati. Nel filmato, secondo la difesa, si sentirebbe uno dei ragazzi dire al vigile "Cosa fai? Perché mi fai le foto?" e si vedrebbe C.N. che scende dalla macchina senza dire nulla, e dunque senza qualificarsi, e "scarrella" la pistola d’ordinanza. E ancora: nelle nuove immagini, che sarebbero state girate da un ragazzo a distanza ravvicinata, si sente anche un giovane dire in tedesco "chiama la polizia, chiama la polizia". Per la difesa, questa è un’ulteriore dimostrazione che il gruppo non aveva capito di avere davanti un agente della polizia locale.

La ricostruzione di C.N. è diametralmente opposta, come riportato su queste pagine nei giorni scorsi. Eccola: il vigile ha detto di aver subito mostrato il tesserino al ragazzo che si è avvicinato dicendo "Che c. scatti le foto?" e di averlo invitato a tornare sul marciapiedi, salvo poi essere circondato da una dozzina di persone, alcune delle quali con bottiglie e bicchieri di vetro in mano. Minacciato e spintonato, solo a quel punto il ghisa avrebbe tirato fuori l’arma e avrebbe sparato un colpo in aria per far indietreggiare la dozzina di presunti aggressori; che, incitati da uno di loro a non aver paura ("Non vedete che è un giocattolo..."), si sarebbero rifatti nuovamente sotto per tentare di disarmare C.N.

Il resto è stato ripreso dai due filmati circolati in Rete: la colluttazione vicino all’auto-civetta con la portiera anteriore sinistra aperta e il secondo colpo esploso verso il basso; poi la scena che si sposta di qualche metro, con i due che tengono per le braccia il ghisa e un terzo che lo colpisce con un calcio alle gambe per vincerne la resistenza. I filmati si interrompono lì e non riprendono ciò che è accaduto dopo: un violento pestaggio, nella versione dell’agente, la successiva fuga verso viale Coni Zugna e il lancio della pistola sotto una macchina parcheggiata.

Sequenza che dovrebbe essere stata ripresa da alcune delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Intanto l’inchiesta per rapina e resistenza a pubblico ufficiale, coordinata dall’aggiunto Laura Pedio e dal pm Ilaria Perinu, sta andando avanti con due obiettivi: dare un nome a tutti i componenti del gruppo (almeno tre dei dieci identificati risultano già iscritti nel registro degli indagati) e fare piena luce sulla dinamica della vicenda.

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