Mediglia, indagato il vicesindaco Bianchi. Il sindaco: "Innocente fino a prova contraria"

I fatti contestati risalgono al periodo fra giugno e agosto 2021 quando ancora era primo cittadino, in uno dei suoi due mandati

Il vicesindaco Paolo Bianchi

Il vicesindaco Paolo Bianchi

Un politico di lungo corso, fedelissimo al suo partito, Fratelli d’Italia. A Mediglia, dov’è stato sindaco per due mandati e ora ricopre l’incarico di vicesindaco, è rimbalzata velocemente, e accolta con stupore, la notizia che anche Paolo Bianchi è coinvolto nell’inchiesta sui presunti appalti truccati in alcuni comuni lombardi. I fatti contestati si riferiscono al periodo tra giugno e agosto 2021, quando Bianchi era ancora sindaco, e riguarderebbero degli illeciti nella procedura per l’affidamento del servizio di ristorazione scolastica a Mediglia. Procedura nella quale l’ex primo cittadino, ora indagato a piede libero, e la responsabile del controllo qualità del servizio di ristorazione per il Comune di Mediglia Antonietta Monteleone, finita agli arresti, avrebbero cercato di favorire la società Fabbro Food e la sua alleata Chef Service.

"Ho appreso la notizia dai giornali, è stato come un fulmine a ciel sereno - ha detto il sindaco Gianni Fabiano, raggiunto al telefono perché in isolamento da Covid -. Sono stato informato del sopralluogo che la guardia di finanza ha eseguito negli uffici del Comune. Abbiamo dato, s’intende, la massima disponibilità a fornire materiale e collaborare alle indagini. Sono fiducioso nell’operato della magistratura e sono certo che Mediglia potrà dimostrare la sua estraneità alla vicenda". Sul fatto che il vicesindaco possa e debba restare al suo posto non c’è ombra di dubbio: "Bisogna essere attenti, ma garantisti - rimarca il sindaco -. La presunzione d’innocenza viene prima di tutto".

Classe 1971, sposato e con una figlia, Bianchi ha iniziato a bazzicare la politica locale fin da giovane. Nel 1996 è diventato consigliere comunale, quindi ha ricoperto l’incarico di assessore dal 1999 al 2001 e, dal 2001 al 2010, di vicesindaco. Nel maggio 2011 è arrivato a vestire la fascia tricolore e nel 2016 ha fatto il bis. Dai sit-in per il prolungamento della M3 agli appelli contro il degrado Paullese fino alla realizzazione di un centro per l’autismo in un immobile confiscato alla mafia, sono numerosi gli eventi e le battaglie che, nel decennio in fascia tricolore, hanno visto il 51enne in prima linea. In passato Paolo Bianchi era già stato indagato e rinviato a giudizio, in quel caso per peculato. Sotto la lente i bilanci della Polisportiva Mediglia e un presunto passaggio di denaro (senza titolo, secondo l’accusa) dai vertici del sodalizio a Bianchi, che allora, tra il 2007 e il 2008, rivestiva l’incarico di assessore. Da quella vicenda è uscito pulito. Ora una nuova tegola.

"Da amico e collega di partito, sono certo che Bianchi non abbia nulla a che fare con questa vicenda", sono le parole di Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale. Caute le opposizioni, che per adesso non si sbilanciano, in attesa di sviluppi. "Da un punto di vista umano, sento di esprimere vicinanza al vicesindaco in un momento così particolare e delicato - dichiara Pasquale Porcelli, capogruppo della lista di minoranza Mediglia Rinasce -. Mi auguro che venga convocato al più presto un Consiglio comunale per chiarire e approfondire la vicenda, tanto più che le informazioni delle quali disponiamo sono ancora parziali e frammentarie".

In merito alla vicenda, la Pellegrini SpA ci scrive: "Apprendiamo con stupore quanto riportato dagli organi di stampa relativamente alle indagini in corso riferite all’assegnazione di alcune gare pubbliche. La Pellegrini, operativa dal 1965 e che oggi conta oltre 10.000 dipendenti, fonda il suo successo da sempre su valori quali l’onestà, la trasparenza e la legalità, valori che unitamente alla buona qualità che la Pellegrini garantisce ci hanno consentito di vincere la gara del Comune di Mediglia. Siamo altresì fiduciosi che la magistratura chiarirà che i fatti e le illazioni, rispetto ai quali siamo estranei e parte lesa, riguardano persone che non solo non sono nostri dipendenti come erroneamente riportato, ma non hanno qualsivoglia altro rapporto con la Pellegrini".

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