Multe in viale Fulvio Testi, il Comune non si difende. E perde

Autovelox, sì ai ricorsi. In aula nessun rappresentante dell’amministrazione

I radar in città  problema quotidiano per gli automobilisti

I radar in città problema quotidiano per gli automobilisti

Milano, 25 giugno 2018 - «Il ricorrente ha mosso precise contestazioni di fatto e di diritto, che necessitavano di puntuale replica da parte dell’Amministrazione (comunale)». Peccato che non ci fosse nessuno a controbattere. Ancora: «Nel merito, il ricorso è fondato e deve essere di conseguenza accolto». Si legge nella sentenza del giudice di pace che venerdì 8 giugno ha accolto il ricorso di un automobilista multato tre volte dall’autovelox di viale Fulvio Testi all’altezza del famigerato palo della luce 10 e 11. Verbali stracciati, 9 punti della patente restituiti, come già avevamo riportato su queste pagine. Ed era stato il secondo ricorso accolto contro l’autovelox nell’arco di una settimana. Poi di successi (per gli automobilisti) ce ne sono stati altri. La novità è che sono state rese note le motivazioni per cui il giudice ha accolto il ricorso. Ma ricordiamo prima gli episodi: il cittadino in questione non è sfuggito all’autovelox per tre volte. La prima, lo scorso 29 dicembre alle 23.45. Velocità effettiva di 72 chilometri orari, multa di 225,33 euro e perdita di tre punti dalla patente. Il secondo verbale è del 10 gennaio: ore 23.46, auto a 65 chilometri orari, stesso importo da pagare e sempre tre punti decurtati. La terza volta risale al 17 gennaio, ore 20.46: auto a 67 chilometri orari, 169 euro da sborsare e ancora tre punti scalati.

L’automobilista ha impugnato i verbali, difeso da Mario Gatto, presidente dell’associazione Globoconsumatori onlus, che nel ricorso ha messo nero su bianco cosa a suo dire non va nell’autovelox di Fulvio Testi. «In primo luogo, la mancanza di omologazione e taratura dell’apparecchio utilizzato per l’accertamento automatico delle violazioni – ricorda il giudice nella sentenza –. Poi eccepiva l’irregolarità della segnaletica sostenendo che l’apparecchio non fosse sufficientemente visibile, così come la segnaletica di preavviso». Non solo, «sosteneva che le ordinanze prefettizie che avevano identificato il tratto stradale in questione come particolarmente pericoloso, tale da giustificare l’installazione di un autovelox, fossero ormai datate e non più rispondenti alla reale situazione dei luoghi. Infine, che gli accertamenti fossero illegittimi per vizi formali dei verbali».

Il Comune non si è presentato all’udienza. «E l’Amministrazione, con il suo comportamento processuale, è incorsa in una insufficienza probatoria che non può che comportare l’accoglimento del ricorso e l’annullamento dell’atto opposto», spiega il giudice. In sostanza, «non si è curata di dimostrare la correttezza del procedimento sanzionatorio né di contestare le ragioni del ricorrente». «Martedì 12 e giovedì 21 sono stati accolti altri ricorsi ed annullati ulteriori 12 verbali», sottolinea il presidente Gatto. Mentre venerdì scorso, in occasione di un’udienza per un altro ricorso presentato da un automobilista multato (sempre dall’autovelox di Fulvio Testi), il Comune si è costituito e ha presentato memoria il giorno prima. Risultato: udienza rinviata al 12 ottobre.

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